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MONDO

L'ex ministro degli Esteri in un'intervista alla Stampa

Bonino: l'Ue si irrita con Trump sul muro in Messico ma fa la stessa cosa, campi in Libia come lager

Il memorandum sui migranti firmato da Italia e Libia "dubito che funzionerà"

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"L'Europa si è scandalizzata per il bando di Trump e il muro al confine con il Messico, ma quello che stiamo facendo in Europa non è poi così diverso. Un Paese, la Libia, viene pagato perché metta un 'tappo' per trattenere tutti i migranti di qualunque nazionalità. Un piano che qualcuno ha definito 'Trump soft', simile a quello già applicato in Turchia". Così l'ex ministro degli Esteri Emma Bonino in un'intervista alla Stampa.

Il memorandum sui migranti firmato da Italia e Libia "dubito che funzionerà. Il problema, oggi, è la capacità del premier Sarraj di controllare il territorio. Il suo governo non è riconosciuto da tutti", osserva Bonino, secondo cui sarebbe stato opportuno coinvolgere il generale Haftar: "Senza dubbio è un attore che gioca un ruolo centrale. E con potenti alleati nella regione e non solo. E non si possono neanche ignorare le milizie che vivono dei traffici di esseri umani. Sono mercenari che godono anche della connivenza della forze di polizia".

Le organizzazioni umanitarie criticano l'accordo "per ottimi motivi. Le condizioni inumane dei campi per migranti in Libia sono note a tutti. Un ambasciatore tedesco li ha definiti lager. Sono in aperta violazione di tutte le convenzioni sui diritti umani e dei rifugiati", afferma Bonino. "Ma il vero problema politico è un altro: ancora una volta gli Stati membri dell'Europa rinunciano a politiche che tentino di 'governare' l'immigrazione e scelgono illusoriamente e cinicamente di impedirla. Chiunque pensi di frenare questa emergenza vende illusioni".

Per Bonino "bisogna lavorare sull'integrazione, è l'unica politica vincente e applicarla è nell'interesse di tutti. L'Europa ha bisogno di immigrati". Eppure, conclude, "nell'accordo di Malta manca qualsiasi accenno all'integrazione".
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