ECONOMIA
Borsa: Milano splende di energia nella palude europea che attende la BCE
Milano
Ondata di acquisti sul listino milanese. Al centro delle attenzioni degli investitori i titoli energetici e i bancari. A Davos stamane il segretario dell’Opec Abdalla El Badri ha dichiarato che “i prezzi del petrolio non scenderanno al di sotto degli attuali valori” e che, anzi “potrebbero rimbalzare nel corso dei prossimi mesi”. Tanto è bastato perché gli operatori facessero scattare le ricoperture su alcuni titoli come Saipem (+8%), Eni (+1,20), Saras (+3%).
A ciò si aggiunga il persistente interesse per il gruppo dei titoli delle banche popolari (con Popolare Etruria sospesa più volte per eccesso di rialzo). Risultato: a metà seduta l’indice Ftse Mib mette a segno un progresso dello 0,85%.
Nel resto d’Europa le altre piazze viaggiano intorno alla parità, dominate dal clima di attesa dell’annuncio da parte della Banca Centrale Europea sul piano antideflattivo e di rilancio dell’economia nell’eurozona attraverso lo strumento del quantitative easing (acquisto di bond sul mercato secondario dei titoli di stato da parte della banca centrale).
C’è anche attesa per la pubblicazione - nel pomeriggio - di alcuni indicatori, come ad esempio la fiducia dei consumatori in Europa. Per quanto riguarda l’Italia il dato sul calo degli ordinativi e del fatturato dell’industria ha fatto ripiegare molti titoli del società del made in Italy orientate alle esportazioni (in calo tra l’1 e il 2% Moncler, Tod’s, Ferragamo, Safilo).
Sul versante dei titoli di stato il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali scende a 114 punti base, ma il rendimento del Btp a 10 anni resta stabile all’1,70%, segno che cresce il rendimento dei Bund.
Tra le materie prime si registra un leggero calo delle quotazioni del petrolio, con il Brent a 48 dollari e 45 centesimi e il WTI a 47 dollari e 20 centesimi, mentre l’oro resta poco sotto la soglia dei 1300 dollari l’oncia, a 1290, equivalenti a 36 euro e 60 centesimi il grammo.
Sul fronte valutario l’euro riconquista e supera quota 1,16 sul dollaro (a 1,1620).
di Paolo Gila
A ciò si aggiunga il persistente interesse per il gruppo dei titoli delle banche popolari (con Popolare Etruria sospesa più volte per eccesso di rialzo). Risultato: a metà seduta l’indice Ftse Mib mette a segno un progresso dello 0,85%.
Nel resto d’Europa le altre piazze viaggiano intorno alla parità, dominate dal clima di attesa dell’annuncio da parte della Banca Centrale Europea sul piano antideflattivo e di rilancio dell’economia nell’eurozona attraverso lo strumento del quantitative easing (acquisto di bond sul mercato secondario dei titoli di stato da parte della banca centrale).
C’è anche attesa per la pubblicazione - nel pomeriggio - di alcuni indicatori, come ad esempio la fiducia dei consumatori in Europa. Per quanto riguarda l’Italia il dato sul calo degli ordinativi e del fatturato dell’industria ha fatto ripiegare molti titoli del società del made in Italy orientate alle esportazioni (in calo tra l’1 e il 2% Moncler, Tod’s, Ferragamo, Safilo).
Sul versante dei titoli di stato il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali scende a 114 punti base, ma il rendimento del Btp a 10 anni resta stabile all’1,70%, segno che cresce il rendimento dei Bund.
Tra le materie prime si registra un leggero calo delle quotazioni del petrolio, con il Brent a 48 dollari e 45 centesimi e il WTI a 47 dollari e 20 centesimi, mentre l’oro resta poco sotto la soglia dei 1300 dollari l’oncia, a 1290, equivalenti a 36 euro e 60 centesimi il grammo.
Sul fronte valutario l’euro riconquista e supera quota 1,16 sul dollaro (a 1,1620).