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MONDO

Il vincitore

Farage prima ammette la sconfitta e poi esulta per la vittoria: la folle notte del leader dell'Ukip

Il paladino della Brexit a urne appena chiuse si dice intempestivamente pronto ad ammettere la sconfitta. Il suo portavoce lo smentisce e alla fine lo stesso Farage esulta: "E' il giorno dell'indipendenza"

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Buona l'ultima, non la prima. La notte della Brexit lo ha visto certamente tra i protagonisti: Nigel Farage, leader del partito Ukip aveva lottato a lungo per ottenere l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Ma proprio quando il riisultato stava per concretizzarsi è arrivato a un passo dall'ammettere la sconfitta.

A un passo dalla capitolazione
"Il 'Bremain' avrà probabilmente la meglio di poco", ha detto il leader dell'Ukip.  "Io e il partito non ci nasconderemo e il partito continuerà a crescere nel futuro", ha assicurato Farage a urne appena chiuse .

Farage ha sottolineato come si sia trattato di una "campagna straordinaria", ma si è mostrato pessimista sulle chance del suo schieramento, Leave, sulla base dei primi sondaggi diffusi dopo il voto.

D'altra parte il primo sondaggio di YouGov diffuso alla chiusura delle urne assegnava al no alla Brexit il 52%, solo il 48% a favore dell'uscita di Londra dall'Unione europea.

La smentita del portavoce
Troppa fretta, Nigel.  Il portavoce del leader dell'Ukip, Nigel Farage, dopo la dichiarazione rilasciata a Sky dal suo leader ha dichiarato che "non ammetterebbe la sconfitta, perché non sa nulla più di chiunque altro. I seggi hanno appena chiuso".

Successivamente Farage ha rilasciato un'altra dichiarazione che ha cambiato il verso della precedente: "Devo dire che è stata una campagna molto lunga, nel mio caso di 25 anni. Qualsiasi cosa accada stasera, chiunque vinca questa battaglia, posso dire stiamo vincendo la guerra". Poi ha aggiunto che "ora il governo deve ascoltare la gente" e ha annunciato nuove campagne sulla Difesa britannica e contro la Turchia nell'Unione europea, "già a partire dalla settimana prossima". Infine ha sottolineato: "Ma il più grande cambiamento di questo referendum è quello che sta succedendo nel resto d'Europa, anche in Italia, dove molta gente vuole lasciare l'Unione europea".

Il fronte del Leave si arrabbia
Il fronte del Leave si è "arrabbiato" con il leader dell'Ukip, Nigel Farage.  Secondo quanto riporta il Guardian, un rappresentante del Leave avrebbe accusato Farage di essere stato "inutile" nelle ultime settimane di campagna. "Perche' dovrebbe cambiare proprio ora?". Il comitato Vote Leave era guidato ufficialmente da Michael Gove, ministro della Giustizia del governo Cameron, e da Boris Johnson, ex sindaco di Londra, entrambi conservatori. Farage era una sorta di affiliato, nonostante due giorni fa si sia preso il merito di aver "avviato" il referendum vincendo alle elezioni europee del maggio del 2014 e facendo entrare nel panico il partito dei Tory e lo stesso Cameron, che poi avrebbe indetto la consultazione come reazione al successo dello United Kingdom Independence Party.

All'alba vincerò
Pochi minuti prima delle 5 del mattino, quando la Brexit segnava un 52% contro un 48% del remain, Farage ha iniziato a sognare "l'Indipendence day". "Ora ho il coraggio di sognare che l'alba stia sorgendo su un Regno Unito indipendente". 




Poi, riferisce SkyNews, Farage ha detto che se il Leave vince, il premier David Cameron si deve dimettere "immediatamente". Infine quando la vittoria dell'uscita dall'Europa è diventata ufficiale ha scritto un altro tweet per esultare, "ci siamo ripresi il nostro Paese", e per ringraziare tutti i cittadini del Regno Unito 




 
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