SPORT
Il caso
Calcio, Tavecchio: "Finché ho il consenso delle Leghe vado avanti"
Lo ha detto dopo oltre tre ore di colloquio con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Tavecchio, candidato alla presidenza della Federcalcio, è finito nella bufera dopo la frase sui giocatori stranieri e le banane
Roma
"Fino a quando avrò il sostegno delle Leghe andrò avanti con la candidatura alla presidenza Figc". Così Carlo Tavecchio, dopo le oltre tre ore di colloquio con il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
"Devo ringraziare il presidente Malagò per l'accoglienza che mi ha riservato - aggiunge Tavecchio, finito nella bufera dopo la frase sui giocatori stranieri e le banane - Il colloquio è stato lungo e approfondito sul programma. Ho dato tutte le spiegazioni richieste. Finché avrò il consenso andrò avanti. Se i miei sostenitori, le Leghe, porteranno avanti la candidatura, io l'accetterò".
Malagò: "Frase inaccetabile. Commissariamento? Solo se i candidati si ritirano"
"Tavecchio ha ribadito le sue scuse, ma non si può accettare una frase come quella che ha detto, non può andare bene al mondo dello sport e non solo". Così Malagò, al termine dell'incontro con il candidato alla presidenza della Figc. "Si va avanti secondo le regole della Fifa - ha aggiunto il presidente del Coni - che non prevedono prevaricazioni nei confronti di una regolare competizione elettorale di una federazione". Ipotesi di commissariamento? "Esiste soltanto se i candidati dovessero ritirarsi, non c'è altra possibilità perché le regole sono molto chiare".
Corsa a ostacoli per l'elezione
Doveva essere un'elezione scontata con Tavecchio a maggioranza 'bulgara'. Ma dopo quella frase su "stranieri e banane" pronunciata venerdì scorso dal candidato alla presidenza della Figc la corsa si è fatta a ostacoli.
Contrari a Tavecchio, fin dalla prima ora sono state Juventus e Roma, che in questi giorni hanno ribadito il loro 'no' all'attuale numero uno della Lega Dilettanti ritenuto inadeguato. Domenica sera a ritirare l'appoggio era stata la Fiorentina, seguita poi dalla Sampdoria, dal Sassuolo e dal Torino e dall'indecisione del Cesena, che prima ha ritirato l'appoggio poi ha preso tempo.
Ma queste defezioni non intaccano i numeri che continuano a sorridere a Tavecchio: il candidato può contare su una percentuale di votanti assai superiore (Lega A, B, Pro e Lnd, pari al 68%) e il sostegno incondizionato dei grandi club (Milan, Napoli e Lazio su tutte) rispetto a quella del suo "avversario" Demetrio Albertini, sostenuto da Assocalciatori e Assoallenatori.
"Devo ringraziare il presidente Malagò per l'accoglienza che mi ha riservato - aggiunge Tavecchio, finito nella bufera dopo la frase sui giocatori stranieri e le banane - Il colloquio è stato lungo e approfondito sul programma. Ho dato tutte le spiegazioni richieste. Finché avrò il consenso andrò avanti. Se i miei sostenitori, le Leghe, porteranno avanti la candidatura, io l'accetterò".
Malagò: "Frase inaccetabile. Commissariamento? Solo se i candidati si ritirano"
"Tavecchio ha ribadito le sue scuse, ma non si può accettare una frase come quella che ha detto, non può andare bene al mondo dello sport e non solo". Così Malagò, al termine dell'incontro con il candidato alla presidenza della Figc. "Si va avanti secondo le regole della Fifa - ha aggiunto il presidente del Coni - che non prevedono prevaricazioni nei confronti di una regolare competizione elettorale di una federazione". Ipotesi di commissariamento? "Esiste soltanto se i candidati dovessero ritirarsi, non c'è altra possibilità perché le regole sono molto chiare".
Corsa a ostacoli per l'elezione
Doveva essere un'elezione scontata con Tavecchio a maggioranza 'bulgara'. Ma dopo quella frase su "stranieri e banane" pronunciata venerdì scorso dal candidato alla presidenza della Figc la corsa si è fatta a ostacoli.
Contrari a Tavecchio, fin dalla prima ora sono state Juventus e Roma, che in questi giorni hanno ribadito il loro 'no' all'attuale numero uno della Lega Dilettanti ritenuto inadeguato. Domenica sera a ritirare l'appoggio era stata la Fiorentina, seguita poi dalla Sampdoria, dal Sassuolo e dal Torino e dall'indecisione del Cesena, che prima ha ritirato l'appoggio poi ha preso tempo.
Ma queste defezioni non intaccano i numeri che continuano a sorridere a Tavecchio: il candidato può contare su una percentuale di votanti assai superiore (Lega A, B, Pro e Lnd, pari al 68%) e il sostegno incondizionato dei grandi club (Milan, Napoli e Lazio su tutte) rispetto a quella del suo "avversario" Demetrio Albertini, sostenuto da Assocalciatori e Assoallenatori.