MONDO
Indaga la polizia federale
Canada e Texas: forse tre suicidi legati ad attacco informatico a Madison, sito per infedeltà
Tre persone si sono tolte la vita forse a seguito dell'hackeraggio del sito Ashley Madison e alla seguente pubblicazione dei dati di 32 milioni di utenti. Tra gli aspiranti "infedeli" ci sarebbero centinaia di dipendenti del governo federale; persone legate al Vaticano e alle Nazioni Unite
Roma
Due persone si sarebbero suicidate in Canada e una in Texas a seguito del maxi attacco informatico al sito di incontri extraconiugali Ashley Madison, che nei giorni scorsi ha portato alla pubblicazioni di 32 milioni di nomi e dati dei frequentatori.
Dopo la notizia dei primi due suicidi riportata dal portavoce della polizia di Toronto, le autorità hanno rivelato che anche il capitano Michael Gorhum, 25 anni, del Dipartimento di polizia di San Antonio, in Texas, si è tolto la vita dopo che la sua email è trapelata nell'attacco hacker che ha esposto milioni di nomi. Non è ancora chiaro, tuttavia, se Gohrum stesse usando il sito e se la sua morte sia legata alla pubblicazione dei dati.
Intanto le forze dell'ordine locali insieme alle autorità dello Stato e all'Fbi stanno cercando di capire da dove sia partito l'attacco hacker.
In tutto questo due studi legali canadesi hanno presentato una class-action da 578 milioni contro il gruppo che controlla il sito di incontri extraconiugali. Il sito Ashley Madison è di proprietà di Avid Dating Life e Avid Life Media, con sede a Toronto.
In queste ore tremano molti personaggi noti e non. Tra gli aspiranti "infedeli", ci sarebbero infatti centinaia di dipendenti del governo federale, alcuni con lavori delicati alla Casa Bianca, al Congresso e nelle agenzie di "law enforcement". Tra loro anche nomi legati al Vaticano e alle Nazioni Unite.
Molti dubbi, ma il timore per la privacy è forte e fondato. Dopo l'attacco hacker al sito lanciato nel 2001 con lo slogan "La vita è breve, fatti una storia" del mese scorso, la scorsa settimana un gruppo di hacker che si è identificato come "Impact Team" ha appunto pubblicato un primo gruppo di mail e user name rubate dal server del sito.
Dopo la notizia dei primi due suicidi riportata dal portavoce della polizia di Toronto, le autorità hanno rivelato che anche il capitano Michael Gorhum, 25 anni, del Dipartimento di polizia di San Antonio, in Texas, si è tolto la vita dopo che la sua email è trapelata nell'attacco hacker che ha esposto milioni di nomi. Non è ancora chiaro, tuttavia, se Gohrum stesse usando il sito e se la sua morte sia legata alla pubblicazione dei dati.
Intanto le forze dell'ordine locali insieme alle autorità dello Stato e all'Fbi stanno cercando di capire da dove sia partito l'attacco hacker.
In tutto questo due studi legali canadesi hanno presentato una class-action da 578 milioni contro il gruppo che controlla il sito di incontri extraconiugali. Il sito Ashley Madison è di proprietà di Avid Dating Life e Avid Life Media, con sede a Toronto.
In queste ore tremano molti personaggi noti e non. Tra gli aspiranti "infedeli", ci sarebbero infatti centinaia di dipendenti del governo federale, alcuni con lavori delicati alla Casa Bianca, al Congresso e nelle agenzie di "law enforcement". Tra loro anche nomi legati al Vaticano e alle Nazioni Unite.
Molti dubbi, ma il timore per la privacy è forte e fondato. Dopo l'attacco hacker al sito lanciato nel 2001 con lo slogan "La vita è breve, fatti una storia" del mese scorso, la scorsa settimana un gruppo di hacker che si è identificato come "Impact Team" ha appunto pubblicato un primo gruppo di mail e user name rubate dal server del sito.