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ITALIA

Approvato dal Consiglio dei Ministri

Caporalato, ok al ddl: pene più severe, controlli rafforzati e indennizzi per le vittime

Ministro Martina: "Controlli più efficaci, aumentati del 20%"; il ddl prevede anche un piano per l'accoglienza dei lavoratori stagionali 

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Pene più severe, interventi per l'accoglienza dei lavoratori agricoli stagionali, una rete di lavoro "di qualità", indennizzi per le vittime. Ecco le principali novità introdotte dal ddl sul caporalato varato oggi dal Consiglio dei Ministri. "Siamo sulla strada giusta e concreta - osserva il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - per combattere un fenomeno che ha radici antiche, ma che vogliamo sconfiggere con la massima determinazione possibile. Abbiamo rafforzato e reso più efficaci i controlli con un incremento di oltre il 20% rispetto all'anno precedente".

Plaudono al ddl anche i sindacati. "Un passo importante, non l'unico da compiere, verso il traguardo di una controffensiva partecipata al Caporalato" commenta Luigi Sbarra, Commissario Nazionale Fai Cisl e Segretario Confederale Cisl.

Viene rafforzata la operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità creata con la Legge Competitività e attiva dal primo settembre scorso. Inoltre, con la nuova legge le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l'accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. Per la prima volta si decide anche di estendere le finalità del Fondo previsto nella legge 228 del 2003 in tema di vittime della tratta anche alle vittime del delitto di caporalato. Infine, è previsto l'inasprimento degli strumenti penali.


 
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