ITALIA
Il sindacato Sappe querela Ilaria
Caso Cucchi, la sorella Ilaria: "Pm bravi? Abbiamo perso tempo"
Le parole di Ilaria Cucchi dopo l'incontro con il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, in cui si è discusso della contestata assoluzione di tutti gli imputati accusati di aver concorso alla morte di Stefano
"I casi sono due: o il dottor Pignatone è riuscito in nemmeno due ore a studiare alla perfezione tutto il fascicolo relativo alla morte di Stefano Cucchi, oppure forse oggi abbiamo perso tutti del tempo", conclude Ilaria.
L'incontro della famiglia con il procuratore capo
In mattinata Pignatone si era detto disponibile a riaprire le indagini sulla morte di Stefano, in presenza di elementi nuovi, all'indomani della decisione con la quale la Corte di Assise d'Appello ha assolto tre agenti di polizia penitenziaria e i medici dell'ospedale Sandro Pertini di Roma. Al Procuratore capo la famiglia Cucchi ha mostrato le gigantografie che ritraggono Stefano deceduto dopo 6 giorni di ricovero al Pertini in conseguenza del pestaggio subito in una cella di sicurezza del Tribunale di Roma. Stefano era stato arrestato il 15 ottobre del 2009 e morì dopo una settimana nel reparto di medicina del Pertini.
Il sindacato di polizia penitenziaria querela Ilaria
Il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) intanto ha depositato a Roma una querela nei confronti di Ilaria Cucchi. A renderlo noto è Donato Capece, segretario generale del sindacato, sostenendo che "l'insieme delle dichiarazioni diffuse da Ilaria Cucchi pare, con ogni evidenza, voler istigare all'odio e al sospetto nei confronti dell'intera categoria di soggetti operanti nell'ambito del comparto sicurezza, con particolare riferimento a chi, per espressa attribuzione di legge, si occupa della custodia di soggetti in stato di arresto o detenzione. Questo non lo possiamo accettare. Abbiamo deciso di adire le vie legali nei confronti della signora Cucchi a difesa dell'onore e del decoro della polizia penitenziaria".
L'indignazione su twitter
Intanto sui social network tanta la solidarietà verso la famiglia Cucchi. Si chiama #sonoStatoio ed è l'hastag che sta spopolando su twitter, dopo la sentenza di assoluzione della Corte d'appello per tutti gli imputati del processo. In tanti hanno deciso di mettere la propria foto con un cartello o un semplice pezzo di carta e la scritta che rimanda allo "Stato la responsabilità di quanto successo a Stefano". Un collage di solidarietà alla famiglia del giovane e insieme di indignazione verso la sentenza.