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POLITICA

Oggi pomeriggio il voto in Senato

Caso Gregoretti, Salvini: "Pronto alla prigione a testa alta"

"I senatori della Lega questo voteranno: che si faccia questo processo politico, a chi ha difeso la sicurezza, i confini e l'onore di questo Paese". Maggioranza di governo orientata a non presentarsi per il voto in Giunta. Di Maio: "Salvini da sovranismo al vittimismo"
 

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"Guareschi diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla libertà bisogna passare dalla prigione. Siamo pronti, sono pronto". Lo ha detto Matteo Salvini, a margine di un'iniziativa elettorale della Lega a Comacchio, rispondendo a una domanda sul caso Gregoretti e sul voto previsto oggi pomeriggio, alle 17, della Giunta per l'immunità del Senato.

Il leader del Carroccio  ha  poi ribadito la sua richiesta: "I senatori della Lega questo voteranno: che si faccia questo processo politico, a chi ha difeso la sicurezza, i confini e l'onore di questo Paese". 
 
"Voglio andare - ha detto Salvini - in quel tribunale a rappresentare milioni di italiani che vogliono vivere tranquilli a casa loro. E poi una volta per tutte si parlerà di una riforma della giustizia che in questo Paese serve come il pane. Mentre la sinistra scappa noi andiamo a testa alta a giudizio. Non abbiamo nessun tipo di paura".

Dal palco di Comacchio, Salvini ha detto ancora: "Oggi decidono se sono un criminale o meno. Io prendo un detto della mia nonna: 'Male non fare, paura non avere'. Siccome devono essere i delinquenti ad aver paura del processo, io ribadisco: mandatemi a processo. Se devo andare in galera per difendere il mio Paese ci vado a testa alta".  E ha aggiunto: "Non mollo, non mollo... mi devono arrestare perché molli, a parte che non manca molto. Scriverò le mie prigioni come Silvio Pellico, farò un format tv".

Infine l'affondo su Bibbiano: "Processino me, però vorrei che processassero anche quelli che a Bibbiano hanno rubato i bambini portandoli via con l'inganno".

"Senato decida in fretta se io delinquente"
"In Emilia-Romagna e in Calabria vinciamo a prescindere dai processi. Tagliamo la testa al toro,vorrei che il Senato decidesse se ho fatto il mio lavoro o sono un pericoloso delinquente. Decidessero in fretta". Lo ribadisce il leader della Lega Matteo Salvini parlando del caso Gregoretti, ospite di 'L'aria che tira' su la7.

Maggioranza orientata a non presentarsi
Alle 15 è convocata una riunione di maggioranza ma, a quanto si apprende, la maggioranza sarebbe orientata a non presentarsi, alle 17, alla riunione della Giunta per le autorizzazioni a procedere convocata al Senato per votare su Matteo Salvini per il caso Gregoretti.

Marcucci: "Per me illegittima convocazione Giunta"
"Deciderà la maggioranza, in riunione, ma personalmente ritengo che la convocazione della riunione della Giunta per le elezioni e l'immunità del Senato sia illegittima", afferma il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, a Palazzo Madama per partecipare alla riunione di maggioranza sul caso Gregoretti.

Di Maio: "Salvini da sovranismo al vittimismo"
Sul caso Gregoretti "Salvini è passato dal sovranismo al vittimismo, ma è solo tattica. Il nostro obiettivo come parlamento deve essere di lavorare per i cittadini, la magistratura si occuperà della questione Gregoretti. Ognuno si prenda le sue responsabilità". Lo ha detto il ministro Luigi Di Maio a margine del Consiglio Esteri Ue, nel giorno del voto della Giunta per l'immunità del Senato.

Carfagna: "Scelta sbagliata ma politica, Fi dirà no"
"I senatori di Forza Italia voteranno contro l'autorizzazione a procedere perché ritengono che quella fu una scelta politica presa dall'intero governo e non solo da Salvini. Poi alcuni di noi pensano che nel merito fosse una scelta giusta e altri, come me, che fosse sbagliata". Lo ha detto Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, intervenendo a 'Start' su SkyTg24.   "La provocazione di Salvini, che chiede alla Lega di votare sì all'autorizzazione, serve a stanare l'atteggiamento vergognoso del M5S. È una sciocchezza dire che Conte non sapesse nulla. Chi governa allora il Paese?", prosegue Carfagna. "La realtà è che assistiamo ancora una volta all'utilizzo della giustizia per fini politici, una cattiva abitudine che ha inquinato e destabilizzato tante volte la politica italiana".
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