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POLITICA

Lunedì il voto sull'autorizzazione a procedere

Caso Gregoretti, Salvini: "Mandatemi a processo"

Il leader della Lega: "Milioni di italiani con me, trovate un tribunale grande" dice dal palco di Maranello. "Se vado a processo ci vado a testa alta" 

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di Tiziana Di Giovannandrea Matteo Salvini, segretario della Lega, dal palco di Maranello dove si è recato per un comizio elettorale in vista delle Elezioni Regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio, con riferimento alle accuse sulla vicenda della Nave Gregoretti ha affermato: "Dico a quei senatori che dovranno scegliere se mandarmi a processo o no mandatemi a processo, mandatemi a processo, mandatemi a processo perché con me verrà processato tutto il popolo italiano".

La piazza ha reagito scandendo lungamente: "Matteo, Matteo". Salvini ha poi aggiunto "Ai senatori dico di decidere se devo andare a processo e trovate un tribunale bello grande perché con me ci saranno milioni di uomini e donne liberi e se devo andare in galera per aver difeso un'idea ci vado a testa alta. Spero non mi portino al carcere di Reggio perché è indegno" ha chiosato il segretario della Lega.

Sul caso Gregoretti Matteo Salvini ha poi ulteriormente commentato: "In un paese normale giudice mi offrirebbe caffè. Spero di trovarmi davanti ad un giudice e dire di avere bloccato una barca in attesa che cinque Paesi e i Vescovi si facessero carico. In un qualsiasi paese del mondo il giudice chiude il fascicolo, mi dà una pacca sulla spalla e mi offre un caffè per avere difeso il proprio Paese". 

Di Maio: "Gregoretti fu propaganda, valutino inquirenti"
Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle e ministro degli Affari Esteri, a Lamezia Terme per un comizio in vista delle Elezioni Regionali in Calabria del 26 gennaio, a proposito della Giunta delle autorizzazioni a procedere che lunedì deciderà su Matteo Salvini dice: "Quello della Gregoretti fu un atto di propaganda. Quindi non c'entra niente con il caso Diciotti e bisogna far valutare quell'atto dagli inquirenti" aggiungendo "Da vicepremier mi sono autodenunciato per la Diciotti perché l'Europa non voleva prendere migranti. Un anno dopo redistribuiva in automatico".

Zingaretti: "Avversari non si battono con le manette"
Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico e presidente della Regione Lazio, rispondendo a una domanda su che atteggiamento terrà il partito lunedì in Giunta sul caso Gregoretti ha affermato: "Noi non abbiamo alcuna volontà persecutoria a prescindere rispetto a Salvini, perché gli avversari si sconfiggono con la politica e non con le manette".
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