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SPORT

Intervista a RaiNews24

Caso Schwazer, l'avvocato di Carolina Kostner: "Nessun favoreggiamento"

Il legale della pattinatrice, per la quale la Procura antidoping del Coni ha chiesto una squalifica di 4 anni e 3 mesi, nega ogni addebito. "Le incongruenze di cui è accusata rispetto alle dichiarazioni di Schwazer sono solo ricordi diversi, assolutamente ininfluenti - dice - Era completamente all'oscuro di certe cose" 

Carolina Kostner (AP)
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Roma “La norma sul favoreggiamento? È un po’ assurda e non può essere applicata a questo caso”. All'indomani del deferimento della Procura antidoping del Coni, l'avvocato di Carolina Kostner, Giovanni Fontana, ribadisce a RaiNews24 la linea difensiva della pattinatrice. “È stato un episodio unico dovuto a tutt’altre motivazioni – spiega - Non c’era quindi il dolo di commettere favoreggiamento”.

"Carolina è stupita"
Secondo Giovanni Fontana, Carolina Kostner “è stupita” dalla ricostruzione della Procura, che per lei ha chiesto 4 anni e tre mesi di squalifica”. "Le incongruenze di cui è accusata rispetto alle dichiarazioni di Schwazer sono solo ricordi diversi, assolutamente ininfluenti", dice il legale.

"L'amore qualcosa ha giocato"
Ribadito che la sua assistita non era a conoscenza del contenuto delle fiale che Schwazer conservava in frigo (''erano dentro una scatola di vitamina, avrebbe dovuto farle analizzare''), l'avvocato Fontana si è detto convinto che la norma che prevede sanzioni più pesanti per chi provoca il doping rispetto a chi lo pratica non sia applicabile alla pattinatrice. ''Si riferisce - la sua tesi - a chi costruisce o fa parte di un disegno criminoso, e qui invece non c'era alcuna volontà di favoreggiamento. Lo ha 'coperto' per amore? Non è una bugia d’amore, sicuramente però l’amore qualcosa ha giocato. Il nostro codice penale non ritiene responsabili dei reati i familiari e i congiunti delle persone proprio perché è abnorme richiedere che un convivente vada a denunciare la persone che ama''.

"Ci aspettiamo terzietà e imparzialità" 
L’avvocato conclude dicendo di aspettarsi “terzietà e imparzialità”. “È un momento difficile in cui il Coni è un po’ sotto pressione perché sulla stampa si rincorrono pressioni per non aver ben vigilato – afferma - Non ritengo che sia così, però c’è campagna che vuole togliere il controllo dell’antidoping e i soldi del controllo antidoping al Coni. Noi ci aspettiamo che questo non possa influenzare in alcun modo il giudicato”.
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