POLITICA
La riunione
Cdm, sul tavolo Def e il 'caso Colosseo'. Renzi: "Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 acceleriamo"
Il premier dice: "Sarà una manovra espansiva, non recessiva", e aggiunge: "Il deficit-pil 2016 sarà al 2,2% del pil grazie alla flessibilità". I musei diventano servizi pubblici essenziali grazie ad un decreto approvato dopo la serrata dell'Anfiteatro Flavio
Consiglio dei Ministri . Cdm che ha approvato anche il decreto legge che inserisce l'apertura dei musei e dei luighi della cultura tra i servizi pubblici essenziali.
"Si aspettavano un dato più basso della nostra crescita - ha aggiunto il premier -, ma oggi molti indicatori dicono che l'Italia è ripartita e il Def non può che fotografare lo stato dell'arte, una crescita più alta, +0,9%" per il 2015.
Pil 2016 +1,6%, deficit programmato a 2,2%
Il 2016 si chiuderà con una crescita del Pil dell'1,6% e un rapporto deficit/Pil programmatico del 2,2%. Sono le stime contenute nelle tabelle della Nota di aggiornamento del Def approvata in cdm. Ad aprile le stime del governo indicavano una crescita dell'1,4% e un deficit/Pil programmatico dell'1,8%. Rapporto che si attesterà invece al 2.6% nel 2105, come ha confermato il ministro Pier Carlo Padoan.
La flessibilità
Lo spazio di flessibilità sul deficit ottenuto grazie alla clausola delle riforme sarà dello 0,5%, al quale va aggiunto il margine per gli investimenti: "Un altro 0,5%, che però non useremo tutto, ma solo per uno 0,3", ha detto il premier.
Padoan, debito giù nel 2016, prima volta da 2007
"Dal 2016 il debito comincerà a scendere, era dal 2007 che non accadeva, è una zavorra che cominciamo ad alleggerire", ha detto il ministro dell'Economia Padoan. "Ci saranno meno tasse anche nella legge stabilità - ha aggiunto il ministro -, con il disinnesco delle clausole di salvaguardia, e quindi ci sarà un un sostegno alla domanda interna per una crescita trainata dalla domanda delle famiglie".
Riforme: "Faremo tutto per coinvolgere fino a fine"
"Faremo di tutto per utilizzare gli ultimi giorni per coinvolgere quanti più senatori possibili", ha detto il premier rispondendo ad una domanda sulle riforme ed in particolare sul ddl Boschi, aggiungendo che "sono due mesi che assistiamo alla straordinaria discussione tra addetti ai lavori: non avranno i numeri o li avranno? Io vi dico che i numeri ci sono, si è già visto un margine molto ampio nelle prime votazioni".
Migranti: "Giusto liberare risorse per emergenza"
Al consiglio europeo straordinario di mercoledì "avremo modo di discutere della possibilità che gli austriaci hanno avanzato e che noi siamo convinti di dover sostenere, di liberare risorse dai vincoli europei per una piccola percentuale legata al tema dell'immigrazione". Così il premier Renzi ricordando che c'è "una clausola del 1997 che parla di eventi eccezionali, c'è questo piccolo spazio in più".
Colosseo, "nessun attentato al diritto di sciopero"
"Non facciamo nessuna attentato al diritto di sciopero, ma per come è fatta l'Italia diciamo che i servizi museali stanno dentro gli esercizi pubblici essenziali", ha spiegato Renzi al termine del Cdm. "Abbiamo pieno rispetto dei diritti sindacali ma non è pensabile - ha continuato - che l'Italia che riparte non sia in condizione di accogliere con un abbraccio i turisti che vengono da lontano non sanno che cosa è un'assemblea a Pompei ed forse è meglio che non lo sappiano. Non è un diritto in meno ai sindacati ma un diritto in più agli italiani e stranieri".
"Questo è il momento in cui tutti insieme dobbiamo spingere con ancora più determinazione perché l'oggettiva ripresa è partita in Italia grazie ai provvedimenti e le riforme. Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 acceleriamo". Così Matteo Renzi dopo l'approvazione del Def da parte del
"Si aspettavano un dato più basso della nostra crescita - ha aggiunto il premier -, ma oggi molti indicatori dicono che l'Italia è ripartita e il Def non può che fotografare lo stato dell'arte, una crescita più alta, +0,9%" per il 2015.
Pil 2016 +1,6%, deficit programmato a 2,2%
Il 2016 si chiuderà con una crescita del Pil dell'1,6% e un rapporto deficit/Pil programmatico del 2,2%. Sono le stime contenute nelle tabelle della Nota di aggiornamento del Def approvata in cdm. Ad aprile le stime del governo indicavano una crescita dell'1,4% e un deficit/Pil programmatico dell'1,8%. Rapporto che si attesterà invece al 2.6% nel 2105, come ha confermato il ministro Pier Carlo Padoan.
La flessibilità
Lo spazio di flessibilità sul deficit ottenuto grazie alla clausola delle riforme sarà dello 0,5%, al quale va aggiunto il margine per gli investimenti: "Un altro 0,5%, che però non useremo tutto, ma solo per uno 0,3", ha detto il premier.
Padoan, debito giù nel 2016, prima volta da 2007
"Dal 2016 il debito comincerà a scendere, era dal 2007 che non accadeva, è una zavorra che cominciamo ad alleggerire", ha detto il ministro dell'Economia Padoan. "Ci saranno meno tasse anche nella legge stabilità - ha aggiunto il ministro -, con il disinnesco delle clausole di salvaguardia, e quindi ci sarà un un sostegno alla domanda interna per una crescita trainata dalla domanda delle famiglie".
Riforme: "Faremo tutto per coinvolgere fino a fine"
"Faremo di tutto per utilizzare gli ultimi giorni per coinvolgere quanti più senatori possibili", ha detto il premier rispondendo ad una domanda sulle riforme ed in particolare sul ddl Boschi, aggiungendo che "sono due mesi che assistiamo alla straordinaria discussione tra addetti ai lavori: non avranno i numeri o li avranno? Io vi dico che i numeri ci sono, si è già visto un margine molto ampio nelle prime votazioni".
Migranti: "Giusto liberare risorse per emergenza"
Al consiglio europeo straordinario di mercoledì "avremo modo di discutere della possibilità che gli austriaci hanno avanzato e che noi siamo convinti di dover sostenere, di liberare risorse dai vincoli europei per una piccola percentuale legata al tema dell'immigrazione". Così il premier Renzi ricordando che c'è "una clausola del 1997 che parla di eventi eccezionali, c'è questo piccolo spazio in più".
Colosseo, "nessun attentato al diritto di sciopero"
"Non facciamo nessuna attentato al diritto di sciopero, ma per come è fatta l'Italia diciamo che i servizi museali stanno dentro gli esercizi pubblici essenziali", ha spiegato Renzi al termine del Cdm. "Abbiamo pieno rispetto dei diritti sindacali ma non è pensabile - ha continuato - che l'Italia che riparte non sia in condizione di accogliere con un abbraccio i turisti che vengono da lontano non sanno che cosa è un'assemblea a Pompei ed forse è meglio che non lo sappiano. Non è un diritto in meno ai sindacati ma un diritto in più agli italiani e stranieri".