ECONOMIA
La stima dei ricercatori dell'Unioncamere nazionale
Cgia, nel primo trimestre 8mila occupati in più
A fronte di 209.680 lavoratori in ingresso ci dovrebbero essere 201.300 lavoratori in uscita. L'anno scorso il saldo era negativo e pari a -14.500
Venezia
Ottomila occupati in più nei primi tre mesi dell'anno. E' la stima fatta dall'Unioncamere nazionale e riportata dalla Cgia di Mestre. Con la periodica indagine sulle previsioni occupazionali delle imprese dell'industria e dei servizi riferita al primo trimestre 2015 (in concomitanza con l'approvazione della riforma del mercato del lavoro, ndr), il saldo occupazionale in Italia dovrebbe essere pari a +8.390 unità: a fronte di 209.680 lavoratori in ingresso ci dovrebbero essere 201.300 lavoratori in uscita.
Niente a che vedere con i risultati emersi nell' indagine realizzata nello stesso periodo del 2014, quando il saldo era addirittura negativo e pari a -14.500. Per il segretario degli Artigiani di Mestre Giuseppe Bortolussi "è utile sottolineare che questi dati non hanno nessun rigore statistico. Tuttavia, essendo il risultato di un'indagine telefonica su un campione qualificato di titolari d'azienda, ci consente di testare lo stato d'animo delle imprese che, a quanto pare, sembra meno negativo di qualche mese fa".
"Certo, non sappiamo se il previsto aumento della platea occupazionale sia dovuto alle misure previste dal Jobs act, oppure sia da ricondurre alle agevolazioni contributive introdotte con la legge di stabilità 2015, che dal primo gennaio consentono alle aziende che assumono un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato di non versare alcun contributo previdenziale per ben tre anni - conclude - Sta di fatto che qualche segnale positivo comincia a fare capolino anche nel mercato del lavoro del nostro Paese".
Niente a che vedere con i risultati emersi nell' indagine realizzata nello stesso periodo del 2014, quando il saldo era addirittura negativo e pari a -14.500. Per il segretario degli Artigiani di Mestre Giuseppe Bortolussi "è utile sottolineare che questi dati non hanno nessun rigore statistico. Tuttavia, essendo il risultato di un'indagine telefonica su un campione qualificato di titolari d'azienda, ci consente di testare lo stato d'animo delle imprese che, a quanto pare, sembra meno negativo di qualche mese fa".
"Certo, non sappiamo se il previsto aumento della platea occupazionale sia dovuto alle misure previste dal Jobs act, oppure sia da ricondurre alle agevolazioni contributive introdotte con la legge di stabilità 2015, che dal primo gennaio consentono alle aziende che assumono un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato di non versare alcun contributo previdenziale per ben tre anni - conclude - Sta di fatto che qualche segnale positivo comincia a fare capolino anche nel mercato del lavoro del nostro Paese".