ITALIA
Il Ministero dei beni culturali apre un'indagine interna
Choc a Pompei: rubato un affresco dalla domus di Nettuno
Il furto è avvenuto in una zona chiusa al pubblico e non sorvegliata dalle telecamere. La sottrazione è stata scoperta una settimana fa, ma potrebbe risalire a molto tempo prima
Pompei (Napoli)
Prima i crolli, ora i furti. Ha del clamoroso la scomparsa di un affresco da una domus di Pompei. La scoperta dell’asportazione è avvenuta una settimana fa, ma non è stata comunicata su richiesta degli investigatori. Il Ministero dei Beni Culturali ha avviato un’indagine interna.
Un affresco di valore inestimabile
Il frammento di affresco rubato, di valore inestimabile, era grande circa 20 centimetri, raffigurava la dea Artemide e adornava un cubicolo della domus di Nettuno, sulla via Consolare. Il furto è stato scoperto da un custode il 12 marzo, ma non ci sono certezze sulla data in cui sarebbe stato materialmente compiuto, dato che l’edificio è chiuso alle visite ed i controlli su di esso non sono regolari.
Furto in un'area non sorvegliata dalle telecamere
La notizia non è stata immediatamente diffusa su indicazione degli investigatori, che speravano così di favorire un passo falso da parte dei ladri. Per identificare questi ultimi anche le immagini dell'impianto di videosorveglianza degli scavi potrebbero essere inutili, dato che l'area non è coperta dalle telecamere. Considerata l’estrema perizia con cui è stato asportato l’affresco, in un primo momento era stata vagliata anche l'ipotesi che fosse stato staccato per essere restaurato. Purtroppo le successive verifiche hanno mostrato che si è invece trattato di un vero e proprio furto. Il Mibact ha aperto un’indagine interna, che si affianca a quella delle forze dell’ordine.
Un affresco di valore inestimabile
Il frammento di affresco rubato, di valore inestimabile, era grande circa 20 centimetri, raffigurava la dea Artemide e adornava un cubicolo della domus di Nettuno, sulla via Consolare. Il furto è stato scoperto da un custode il 12 marzo, ma non ci sono certezze sulla data in cui sarebbe stato materialmente compiuto, dato che l’edificio è chiuso alle visite ed i controlli su di esso non sono regolari.
Furto in un'area non sorvegliata dalle telecamere
La notizia non è stata immediatamente diffusa su indicazione degli investigatori, che speravano così di favorire un passo falso da parte dei ladri. Per identificare questi ultimi anche le immagini dell'impianto di videosorveglianza degli scavi potrebbero essere inutili, dato che l'area non è coperta dalle telecamere. Considerata l’estrema perizia con cui è stato asportato l’affresco, in un primo momento era stata vagliata anche l'ipotesi che fosse stato staccato per essere restaurato. Purtroppo le successive verifiche hanno mostrato che si è invece trattato di un vero e proprio furto. Il Mibact ha aperto un’indagine interna, che si affianca a quella delle forze dell’ordine.