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MONDO

COP24 a Katowice

Clima, le emissioni di anidride carbonica aumentano anche nel 2018

L'Organizzazione mondiale della Sanità: se non si raggiungono gli obiettivi fissati a Parigi un milione di vite a rischio

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Ancora cattive notizie sul fronte del cambiamento climatico. Le emissioni del principale gas serra, l'anidride carbonica, aumenteranno anche quest'anno, come erano aumentate nel 2017. Ed è esattamente il contrario di quello che dovrebbero fare, per evitare al mondo il riscaldamento globale, e i danni che ne conseguono. L'allarme lo lanciano oggi due ricerche differenti. Un pessimo segnale, mentre alla conferenza Cop24 di Katowice in Polonia i paesi dell'Onu cercano faticosamente il modo per attuare l'Accordo di Parigi sul clima. 

Emissioni di anidride carbonica + 2,7 nel 2018
Per l'Università britannica dell'East Anglia, le emissioni mondiali di CO2 da combustibili fossili nel 2018 cresceranno del 2,7%, raggiungendo i 37,1 miliardi di tonnellate. Il risultato sarà che la concentrazione di CO2 nell'atmosfera salirà a 407 parti per milione, 2,3 parti in più rispetto al 2017. La produzione mondiale di anidride carbonica era calata per tre anni dal 2014 al 2016, ma nel 2017 era aumentata dell'1,6%.

Necessario taglio CO2 dell'1% ogni anno
Anche l'Agenzia internazionale per l'Energia (Iea), organismo dell'Ocse, per il 2018 si aspetta "una crescita delle emissioni globali di CO2", dovuto a "un consumo di energia in aumento e una economia mondiale che si espande del 3,7%". Per centrare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, secondo la Iea, il mondo dovrebbe tagliare le emissioni dell'1% ogni anno. Le emissioni dai paesi più ricchi, quelli più avanti nelle rinnovabili e nell'efficienza energetica, aumenteranno dello 0,5%: un consumo maggiore di petrolio e gas supererà il calo del carbone. 

Oms: un milione di vite a rischio
Proprio oggi sono usciti altri due studi che ci raccontano gli effetti che il riscaldamento globale può avere sulla salute e sull'ambiente. Per l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi eviterebbe un milione di morti all'anno in malattie legate all'aumento delle temperature. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) calcola che 163 aree del Mediterraneo, tra cui alcuni siti Unesco come la Laguna di Venezia, le Cinque Terre o le spiagge di Lipari, potrebbero finire sott'acqua per la fine del secolo. 

Boom di emissioni in Cina e in India
L'incremento di quest'anno è in parte alimentato da un boom di emissioni in Cina (+ 4,7%), che resta principale area d'inquinamento al momento, nonostante gli sforzi riconosciuti da diversi esperti. "Le tendenze degli ultimi anni hanno molto a che fare con gli alti e bassi dell'uso del carbone in Cina", ha spiegato Corinne Le Quéré della University of East Anglia. A seguire la Cina - come Paese in termini di emissioni di Co2 - ci sono gli Stati Uniti con un aumento del 2,5%. Gli scienziati tuttavia sottolineano che non è imputabile, al momento, alla politica pro-carbone di Donald Trump ma più alle temperature che hanno richiesto maggiore utilizzo di condizionatori. L'India ha registrato invece un aumento vertiginoso del 6,5%. Molto meglio le emissioni europee che diminuiscono dello 0,7%. 

Iss: 24 azioni contro i rischi per la salute
Cinquecento scienziati, riuniti a Roma dall'Istituto superiore di Sanità, hanno siglato oggi una Carta con 24 azioni per contrastare i rischi per la salute del cambiamento climatico. Ma intanto, alla Cop24 di Katowice il padiglione polacco, tra lo sconcerto di molti delegati, esponeva gioielli e cosmetici fatti col carbone, che fornisce l'80% dell'energia al paese. E non basta: fra gli sponsor della Conferenza Onu sul clima, gli organizzatori polacchi hanno messo anche il colosso nazionale del carbone, la JSW. 

 
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