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MONDO

Consiglio Ue, Hollande: "Se May vuole una Brexit dura avrà un negoziato duro"

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Consiglio europeo dei Ventotto a Bruxelles. Una compicata due giorni, che ha in agenda diversi temi: la questione dei migranti, quella del trattato commerciale con il Canada, la Brexit, l'Iraq, Siria, e naturalmente i rapporti con la Russia. 

Il vertice è il primo per Theresa May, dopo che ha assunto la guida del governo britannico a luglio. Secondo le attese la premier informerà di persona i colleghi che la notifica formale di richiesta di uscita dall'Ue sarà presentata nel marzo prossimo.

Intanto  il presidente francese Francois Hollande al suo arrivo al Vertice lancia un monito. "Finché la Gran Bretagna non è uscita, la Gran Bretagna è nell'Unione europea" ma "l'ho detto molto chiaramente: la signora May vuole una Brexit dura? I negoziati saranno duri". 


Questione migranti. Schulz: gli Stati decidano di agire, l'Italia è un esempio
Perché la gestione dei flussi migratori funzioni e le politiche comunitarie producano risultati occorre una vera assunzione di responsabilità da parte di tutti i governi degli Stati membri, responsabili dei ritardi nell'attuazione delle decisioni già prese, ha detto il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che vede nell'atteggiamento italiano un esempio di solidarietà da seguire.
   
Nel corso della conferenza stampa tenuta a Bruxelles al termine dell'incontro con i capi di Stato e di governo dell'Ue, Schulz ha ribadito che "l'Europa sa agire quando gli Stati membri decidono di farlo". Il punto è che non è questo il caso, al momento. "I dossier che ancora sono pendenti non pendono in Parlamento", ha detto riferendosi allo schema di redistribuzione tra Paesi dell'Ue dei richiedenti asilo in arrivo in Italia e Grecia. Schulz ha spiegato che anche se il numero di migranti può essere elevato, se ripartito in tutti gli Stati membri la cosa non comporta problemi di sorta. Serve, quindi, "solidarietà effettiva a tutti i livelli".

Siria: l'Ue pronta a varare nuove sanzioni
L'Unione europea "sta considerando tutte le opzioni, comprese ulteriori misure restrittive contro individui ed entità che sostengono il regime" di Assad "se le attuali atrocità continueranno", si legge nell'ultima bozza di conclusioni del vertice Ue nel capitolo dedicato alla crisi siriana. Per la prima volta si fa esplicito riferimento a "ulteriori" sanzioni senza specificare che riguarderanno persone ed enti siriani, non escludendo quindi che possano riguardare anche il principale alleato di Damasco, la Russia. "Il Consiglio europeo condanna con forza gli attacchi del regime siriano e dei suoi alleato, soprattutto la Russia, sui civili di Aleppo - è la premessa - e li richiama a mettere fine alle atrocità e a permettere l'accesso umanitario ad Aleppo". 

Renzi ad europarlamentari Pd: l'Europa preoccupa il mondo
Nell'incontro con la delegazione di europarlamentari del Pd prima del vertice europeo il premier Renzi ha detto che le condizioni dell'Europa sono la maggiore preoccupazione nel mondo, preoccupazione che condividerebbe. Ed ha raccontato che dopo la Brexit era convinto che l'uscita della Gran Bretagna sarebbe stata un'occasione di rilancio, mentre invece c'è stata una marcia indietro tra l'incontro di Ventotene, che aveva fatto pensare ad un rilancio, ed il fallimento del vertice informale di Bratislava.

Durante i 45 minuti della riunione, riferisce chi era presente, che Renzi ha parlato della visita alla Casa Bianca spiegando che per il presidente Obama il dossier più delicato che lascerà in eredità a chi gli succederà non sarà tanto la Siria, considerata una grave emergenza ma risolvibile, quanto l'Europa.
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