POLITICA
Giustizia: le nomine
Consulta, Romani: il candidato Dem? Ora si riparte da zero
Guerini rilancia Violante, Forza Italia prende tempo, dopo il ritiro di Antonio Catricalà. Domani intanto riprendono le votazioni
Roma
"A questo punto si ridiscute tutto: il nuovo patto per la Consulta è complessivo. Si riparte da zero. Ma sono fiducioso che lunedì pomeriggio troveremo la soluzione". E si riparte da zero anche sul candidato democratico per il presidente dei senatori azzurri, Paolo Romani, intervistato dal Corriere della Sera.
Dopo il ritiro della disponibilità di Antonio Catricalà - seguito a giornate di trattative, senza risultati - gli azzurri non ancora un loro nome, mentre Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, intervistato dal Gr Rai assicura che il venir meno della candidatura di Catricalà non mina la candidatura di Luciano Violante: "Nel PD su Violante c'è stata una forte convergenza; al momento del voto abbiamo dimostrato che i gruppi parlamentari sul nome hanno tenuto in maniera significativa".
Quanto a una possibile convergenza su un altro nome proposto da Forza Italia per Guerini "è nella logica della maggioranza qualificata che viene richiesta. Non accettiamo indicazioni a scatola chiusa, però abbiamo la disponibilità e la responsabilità per convergere su nomi condivisi e per sostenerli insieme".
Domani pomeriggio intanto riprendono le votazioni per la Consulta e mentre il Pd blinda Violante, Forza Italia prende tempo. Il presidente dei senatori Fi Paolo Romani alla domanda de Il Corriere della Sera se il candidato degli azzurri sia Donato Bruno replica: "Per decidere sulla candidatura abbiamo ancora tempo. In realtà, Bruno è un candidato non candidato. Lui non si è mai candidato, non è portato da nessuno, non è il terminale di una fronda interna, ha solo ricevuto un attestato trasversale di stima in Parlamento".
Dopo il ritiro della disponibilità di Antonio Catricalà - seguito a giornate di trattative, senza risultati - gli azzurri non ancora un loro nome, mentre Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, intervistato dal Gr Rai assicura che il venir meno della candidatura di Catricalà non mina la candidatura di Luciano Violante: "Nel PD su Violante c'è stata una forte convergenza; al momento del voto abbiamo dimostrato che i gruppi parlamentari sul nome hanno tenuto in maniera significativa".
Quanto a una possibile convergenza su un altro nome proposto da Forza Italia per Guerini "è nella logica della maggioranza qualificata che viene richiesta. Non accettiamo indicazioni a scatola chiusa, però abbiamo la disponibilità e la responsabilità per convergere su nomi condivisi e per sostenerli insieme".
Domani pomeriggio intanto riprendono le votazioni per la Consulta e mentre il Pd blinda Violante, Forza Italia prende tempo. Il presidente dei senatori Fi Paolo Romani alla domanda de Il Corriere della Sera se il candidato degli azzurri sia Donato Bruno replica: "Per decidere sulla candidatura abbiamo ancora tempo. In realtà, Bruno è un candidato non candidato. Lui non si è mai candidato, non è portato da nessuno, non è il terminale di una fronda interna, ha solo ricevuto un attestato trasversale di stima in Parlamento".