POLITICA
Crisi di governo
Consultazioni, il Quirinale vuole chiudere presto. Cresce l'ipotesi Gentiloni
Seconda giornata di consultazioni. Il presidente Mattarella ha visto ben 17 delegazioni delle forze politiche. Il capo dello Stato vuole chiudere in fretta la crisi, possibilmente entro sabato quando vedrà anche il Pd. Gentiloni torna a Palazzo Chigi, stamani aveva già incontrato Renzi: si fa strada l'ipotesi che lo vede premier. Lega e Fratelli d'Italia: subito al voto
Sabato si riparte alle 11 con Sel. A seguire Scelta Civica, Ncd e nel pomeriggio, dalle 16, Forza Italia, presente anche Berlusconi, M5S (senza Beppe Grillo) e Pd, privo di Renzi.
La sensazione è che, anche a fronte della difficile situazione del credito legata all'emergenza Mps, Mattarella voglia procedere speditamente affidando l'incarico già sabato sera, invece di riservarsi una giornata di riflessione, permettendo così al nuovo governo di essere pronto per il delicato Consiglio europeo di giovedì 15 a Bruxelles.
Si fa strada l'ipotesi Gentiloni, oggi due volte a Palazzo Chigi
Sul nome del prossimo capo del governo restano in piedi le opzioni di ieri, anche se Paolo Gentiloni, oggi due volte a Palazzo Chigi da Renzi, appare in vantaggio su Pier Carlo Padoan, la cui conferma al Tesoro appare comunque altamente probabile. La terza ipotesi è quella di un reincarico a Matteo Renzi, ma senbra sempre meno probabile che Mattarella la percorra e che il premier accetti.
Lega: al voto il prima possibile, altrimenti scendiamo in piazza
"Il popolo vuole votare e non gradisce Renzi presidente del Consiglio. Si deve andare al voto il prima possibile", dice Giancarlo Giorgetti della Lega Nord dopo l'incontro con Mattarella al Quirinale. Giorgetti sottolinea: "Questa è la posizione che emerge dal referendum". E aggiunge: "Abbiamo ribadito al presidente della Repubblica che non accettiamo alcuna soluzione che non sia il voto subito. Non ci interessano governi di scopo, tavoli tecnici o altri pretesti per allungare un governo Renzi che il popolo ha bocciato con il referendum. Nessun compromesso, nessuna discussione dilatoria su ipotetiche leggi elettorali. Subito al voto altrimenti scendiamo in piazza il 17 e 18 dicembre prossimi".
Fratelli d'Italia: elezioni entro marzo
Sulla stessa linea Giorgia Meloni: "La road map di Fratelli d'Italia è fare una legge elettorale in pochissimi giorni, entro la fine dell'anno. Quindi scioglimento a gennaio e voto entro marzo", ha detto la leader di Fdi al termine dell'incontro al Quirinale. "Riteniamo che l'unico modo per rispettare quanto ampiamente emerso dal referendum sia mettere l'Italia nelle condizioni di avere prima possibile un governo scelto dagli italiani e non frutto delle manovre di Palazzo. Abbiamo chiesto a Mattarella di aiutare gli italiani a tornare alle urne il prima possibile. Non siamo disponibili a sostenere il quarto governo di fila che arriva senza libere elezioni", ha aggiunto Meloni.
Sabato la giornata cruciale
Un calendario fitto di incontri per un rituale che si ripete - quello delle consultazioni che preludono all'affidamento di un incarico - con la differenza che per la prima volta l'inquilino del Quirinale si chiama Sergio Mattarella. Sabato la giornata cruciale, dal pomeriggio alle 16.00 le delegazioni di Forza Italia, M5s e Partito democratico. L'ex Cavaliere porta con sé la promessa fatta proprio a Mattarella che il suo partito sarà "responsabile". La linea di Forza Italia è sempre la stessa, salvo colpi di scena dell'ultima ora, da non escludere: il Pd deve fare una proposta, basta che non ci sia Renzi. Alle 17.00 sarà la volta del MoVimento 5 Stelle, che si candidata al governo del Paese e che vuole andare al voto subito con il remake del l'Italicum. Poi alle 18.00 il Partito democratico. È da questo incontro che Mattarella si aspetta una proposta oltre che una linea attorno alla quale trovare la massima convergenza.
Oltre a Gentiloni, Renzi vede Padoan, Boschi e Franceschini
Il presidente del Consiglio è rientrato a Roma dopo aver trascorso la giornata dell'Immacolata con la famiglia a Pontassieve. Nella sede della Presidenza del Consiglio è giunto a metà mattinata il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che è poi tornato anche in serata. A Palazzo Chigi Matteo Renzi ha incontrato inoltre il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, presente anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, e infine il ministro della Cultura, Dario Franceschini.