POLITICA
La crisi di governo
Consultazioni: trattativa fallita. Fico al Quirinale: "Non c'è unanime disponibilità"
Si attendono le nuove mosse del Capo dello Stato per uscire dalla situazione di stallo in cui la politica italiana si ritrova ora. Senza risultati il tentativo di costruire il Conte Ter. Renzi: "Rottura su nomi e temi". Carelli lascia M5s
E' la dichiarazione dell'esploratore Fico al termine del colloquio con il Presidente Mattarella. Poche parole per illustrare il fallimento del tentativo di costituire il Conte Ter. Adesso si attendono le comunicazioni dal Quirinale. Sarà lo stesso capo dello Stato a parlare.
Trattativa arenata
Nelle ultime ore la trattativa si è arenata, tra veti dei partiti e divergenze sul programma. Persino il semplice verbale sulla fine dei lavori del tavolo sul programma non incassa il via libera dei renziani.
Ora ci sono sullo sfondo diversi scenari. Il primo è quello di un governo elettorale o di un esecutivo istituzionale. Ma al Senato sarebbe pronta una pattuglia di quasi 50 esponenti pentastellati a sbarrare la strada a questa ipotesi.
Ma di fronte al nome di Draghi ed eventualmente un appello alla responsabilità delle alte cariche dello Stato c'è chi sottolinea come non è detto che non possa partire un governo non presieduto da Conte.
Forti critiche da M5S a Renzi
"Nessuna volontà di aiutare il Paese nel momento più difficile, nessun interesse verso i cittadini italiani o a lavorare per l'interesse della collettività. Da parte di Matteo Renzi sul tavolo c'era solo la questione delle poltrone". E' quanto si legge in una nota del Movimento 5 stelle a commento della rottura delle trattative sul nuovo governo. "Così facendo - prosegue il comunicato - ha dimostrato chiaramente che questa era la vera ragione per la quale ha provocato la crisi. Poltrone che ha chiesto, contrariamente a quanto sostenuto in questi giorni. Oltre a chiederle, il senatore di Rignano, voleva decidere anche per conto delle altre forze politiche. Inoltre il movimento 5 Stelle, contrariamente a quanto affermato da fonti renziane, non ha posto alcun veto. In queste ultime ore e nei giorni precedenti siamo stati concentrati sui temi e si bisogni degli italiani ma ci siamo trovati di fronte a un leader politico che voleva solo mercanteggiare e cercare pretesti per rompere", conclude il M5S.
Fico al Quirinale
Prima di recarsi al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l'esito del mandato esplorativo, Fico ha sentito i leader della maggioranza uscente e il leader di Italia viva, Matteo Renzi, che avrebbe chiuso nettamente all'ipotesi del "Conte ter".
Qui è possibile seguire la diretta dal Quirinale.
Conte in silenzio
"Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo le dimissioni rassegnate al Capo dello Stato, ha ritenuto di non dover assumere alcun ruolo o posizione pubblica in questa delicata fase per il Paese, nel rispetto dell'impegno profuso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente della Camera Roberto Fico". È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"Come ricordato nei giorni scorsi - prosegue la nota - il Presidente del Consiglio non ritiene di dover rilasciare dichiarazioni mantenendo invece il doveroso riserbo sulla evoluzione della crisi di governo. Si invita quindi, in questo momento di forte criticità per il Paese, a non attribuire al Presidente Conte dichiarazioni e virgolettati che non rispettano il suo pensiero".
La giornata
E' ripartito questa mattina con i temi della giustizia il tavolo per il programma sul nuovo governo convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I lavori si prolungano nel pomeriggio, qualche ora in più del previsto. Dopo la giustizia, gruppi al lavoro su dossier istruzione, cultura e turismo. Il tavolo è stato sospeso alle 13,30 per un'assemblea dei Gruppi di Italia viva. Poi è ripreso per terminare attorno alle 19 senza un'intesa.
Renzi: rottura su nomi e temi
"Bonafede, Mes, Scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei Niet dei colleghi della ex maggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato". Lo scrive su twitter il leader di Iv Matteo Renzi.
Orlando propone "lodo" su prescrizione e chiama in causa Renzi
Al tavolo il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha proposto un "lodo" sulla prescrizione su cui c'è stata una apertura da parte di M5s. Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione. "Renzi dice che su giustizia 'siamo allo zero assoluto'. Probabilmente sono stato invitato a un'altra riunione.. Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni... Non sprechiamo questa possibilità!" scrive poi su Twitter il vice segretario del Pd.
No di Italia viva: "Nessun accordo"
Ma Italia viva "non condivide il lodo Orlando: non c'è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale". Lo affermano fonti di Iv a proposito del confronto. Italia viva esprime "stupore" per la "la chiusura sui contenuti della maggioranza". E' quanto si apprende da fonti parlamentari, al termine della riunione dei gruppi. Si è trattato, spiegano, di una riunione "interlocutoria" che sarà aggiornata nella prossime ore. Da parte delle altre forze politiche, rilevano le fonti di Iv, non c'è "nessuno sforzo di trovare soluzioni su problemi che non sono di oggi e su cui appare evidente che bisogna trovare una soluzione".
Scalfarotto, Iv: "In attesa di esecutivo diverso altrimenti ci tenevamo quello di prima"
Stiamo facendo quello che dovevamo fare da novembre, governo è caduto perché l'azione era mediocre, nodi stanno venendo al pettine, vediamo se riusciamo ad avere un governo all'altezza dei temi strutturali". Così Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario di Italia Viva, ospite di Agorà, su Rai 3. "Siamo in attesa di avere un governo diverso dal precedente, altrimenti ci tenevamo quello", dice Scalfarotto e aggiunge: "Non sono così sicuro che sia certo un Conte ter, stiamo ancora discutendo''.
Staff Di Maio: "Basta tirare per la giacca il ministro"
Durante una riunione il ministro Luigi Di Maio ha chiesto a tutti di non essere strattonato per la giacca": è quanto fanno sapere dallo staff del ministro Di Maio. "Basta giocare e tirare in mezzo il nome del ministro. Ora bisogna fare squadra intorno a chi sta trattando per dare forza al Movimento", concludono dallo staff del titolare della Farnesina.
Segnali di tensione dall'opposizione
Situazione tesa anche dal lato dell'opposizione. Se da FI si moltiplicano i segnali per un superamento dell'attuale perimetro della maggioranza, Giorgia Meloni ha ricordato che quello delle elezioni è stato uno scenario non escluso dallo stesso Sergio Mattarella nel corso delle consultazioni al Quirinale, mentre da Matteo Salvini è arrivato un altro segnale di guerra. "Se vanno al Quirinale e vengono concessi loro altri giorni, non avrei modo di commentare in maniera educata questa perdita di tempo", avverte il leader della Lega.
Carelli (M5s): "Noto disagio in molti eletti"
"Non è mia intenzione fare il talent scout, ma ho avuto vari incontri con deputati e senatori M5s e ho colto un disagio, un'incertezza nel decidere se restare o no" piuttosto che "iniziare percorso politico vero. E' un'idea che ho maturato in questi giorni" quella di lasciare, e ai vertici del M5s "avevo già testimoniato il mio disagio". Così il deputato, ormai ex M5s, Emilio Carelli, intervistato dallo Speciale del Tg La7.
A chi gli chiede se l'addio di Di Maio capo politico abbia inciso, "Di Maio un anno fa è stato costretto a dimettersi, colpito da fuoco amico, il fatto che ci sia una guida non forte politicamente è il motivo che sta decretando il tramonto del Movimento. Difendo Di Maio, è una figura che più di ogni altra è all'altezza dei ruoli che ha rivestito, è uno dei pochi che salvo".
Poi Carelli polemizza anche con la linea anti-Renzi che ha segnato i giorni immediatamente successivi alla crisi. "Mi sembrava ragionevole - dice - aprire un dialogo con chi aperto la crisi, ma sono arrivati i post mai con Renzi mai con Iv, ancora una volta sono stato inascoltato, isolato nel Movimento. Dopo 2 settimane hanno cambiato idea". Quanto a un eventuale sostegno della sua nuova componente di riferimento a un governo istituzionale, "solo dopo aver visto il profilo - dice - potremo dare una valutazione, noi vogliamo collocarci in un centro moderato e contribuire alle soluzioni per il paese".