La crisi di governo
Crisi, M5s: serve nuovo governo Conte. Centrodestra rinnova richiesta elezioni
Ancora lontana una soluzione sulla maggioranza, non escluse altre consultazioni
Nel terzo e ultimo giorno di consultazioni, il M5s ha chiesto che si formi un nuovo governo Conte. "Abbiamo dato disponibilità a un confronto con chi intende dare risposte al paese con un governo politico che parta dalle forze di maggioranza che hanno lavorato questo ultimo anno e mezzo", ha detto il capo politico del M5S, Vito Crimi, al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
In precedenza, il centrodestra ha rinnovato la richiesta di elezioni anticipate. "La crisi sanitaria, economica e sociale impone una soluzione rapida alla crisi", ha detto il leader della Lega, Salvini, parlando per tutta la delegazione. "Esclusa la possibilità di un appoggio alla stessa maggioranza che sta tenendo il paese in ostaggio da settimane e sarebbe ancor più debole se tenuta in piedi da singoli voltagabbana". ha aggiunto Salvini. "Il centrodestra ha confermato al presidente della Repubblica piena disponibilità a collaborare per tutti i provvedimenti necessari a salvaguardare gli interessi degli italiani - come peraltro fatto fino ad oggi e in modo spesso decisivo - a partire da un efficace utilizzo dei fondi del Recovery, dal piano vaccini fino ai ristori e ai rimborsi per famiglie e imprese".
Tutti i componenti della delegazione del centrodestra "si sono riservati, ove non si andasse ad elezioni, di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al Capo dello Stato all'esito delle consultazioni in corso", ha concluso Salvini.
Il leader di Iv, Matteo Renzi ieri ha aperto a un mandato esplorativo, ma da parte di una personalità diversa da Giuseppe Conte. Mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha riaffermato l'appoggio al premier uscente. In mattinata Conte partecipa all'inaugurazione dell'Anno giudiziario della Cassazione, insieme al presidente Mattarella e ai presidenti delle Camere.
"Le forze politiche devono dire se Iv è ritenuta affidabile e parte integrante della coalizione", torna a ribadire stamattina Teresa Bellanova, ieri al Quirinale con Renzi. Spinge per un superamento delle tensioni il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini: "I numeri in Parlamento ci dicono che se non metti insieme un'alleanza che riparta da quello che c'è rischi di avere il Ciampolillo di turno che ti condanni ogni giorno a una pena infinita e non riesci più a governare".
Lo stato della crisi
Dopo due giorni di consultazioni, dunque, ancora non si è materializzata né una maggioranza né un nome ed è quindi fondamentale il colloquio tra il presidente Mattarella e la delegazione della prima forza parlamentare di questa legislatura, cioè i Cinque stelle. Questo è il preoccupato bilancio del Quirinale ma è ancora troppo presto per tirare le somme di una situazione che resta complicatissima e che fa riemergere lo spettro dello scioglimento delle Camere.
Renzi non fa il il nome di Conte, perlomeno non prima di un chiarimento delle forze di maggioranza sul ruolo di Italia Viva nella coalizione, intanto ha di fatto congelato il Conte ter chiedendo prima un incarico esplorativo ad una personalità terza per verificare se ci sono le condizioni per superare la crisi. Così il presidente dovrà capire la posizione del Movimento su Renzi e ove ci fosse, da parte M5s, un "mai con Italia Viva" sarebbe chiaro che non c'è né un nome né una maggioranza e questa fase sarebbe chiusa con implicazioni tutte da verificare. Se ci fosse , invece, un'apertura verso i renziani, allora il presidente potrebbe prevedere una seconda apertura temporale, con un incarico esplorativo per il quale in pole ci sarebbe - secondo i rumours parlamentari - il presidente della Camera Roberto Fico.
Il Quirinale ha ben chiaro che prima bisogna ancora trovare una maggioranza e solo con la consultazione di oggi con il Movimento si avrà questa certezza. Determinante quindi l'apertura dei Cinque stelle a Renzi dato che ovviamente il Colle non considera sufficienti i numeri trovati da Conte al momento delle dimissioni, cioè senza i parlamentari renziani. Mancando il nome del premier, dopo la gelata di Italia Viva su Conte, si può tentare un esplorativo. E in questo caso il capo dello Stato darebbe un po' di tempo perché non si può rischiare di mandare il Paese al voto per non aver fatto decantare la situazione.
E' una partita a scacchi perché il Pd, pur non nascondendo l'irritazione nei confronti del senatore di Rignano, tiene i toni bassi, non cade in provocazioni e anche il Movimento 5 stelle potrebbe evitare di porre veti su Italia viva, anche per cercare di portare i renziani dalla propria parte. Al momento pero' i numeri per un 'Conte ter' non ci sono. Il Pd e il Movimento 5 stelle dovrebbero farsi garante di un patto di maggioranza per ridiscutere con Renzi programma e composizione dell'esecutivo ma la strada è sempre più stretta.
Su twitter il senatore M5S Elio Lannutti scrive: "Renzi, anziché mostrarsi col capo coperto di cenere e chiedere scusa al Paese per averlo immobilizzato quando più ha bisogno di andare avanti, ha dettato le sue condizioni con arroganza più sfacciata del solito. Per noi la strada resta: sempre col presidente Conte, ma senza Renzi".
Rosato: "Conte? Non abbiamo veti su nessuno"
"Qualsiasi scelta farà il presidente della Repubblica sarà la migliore possibile. Veti su Conte? E'una domanda ridondante, lo abbiamo detto mille volte che non abbiamo veti e preclusioni su nessuno". Lo dice il presidente di Iv Ettore Rosato parlando con i cronisti. Se ci sono veti su Renzi e non su Iv da parte degli altri? "Non esiste il veto ad personam, se ci sono veti su Iv basta dirlo. Senza il nostro leader non c'è neanche Italia Viva", aggiunge Rosato.
Salvini: "Se non c'è governo in democrazia c'è voto"
"Al presidente della Repubblica oggi diremo che l'Italia ha fretta e fame di lavoro, salute e scuola". Così il leader della Lega, Matteo Salvini ospite di'Agorà' su Rai3. "Se c'è un governo che governa, bene: noi siamo pronti a portare avanti le nostre proposte di vita reale, non di filosofia. Se non c'è un governo, come non c'è, in democrazia si dà la parola ai cittadini" ha aggiunto. "Abbiamo perso un mese, e finirà che si rimetteranno tutti insieme, scommettiamo? E allora perché hanno fatto tutto sto casino? - prosegue Salvini - La mia posizione è sempre la stessa. Sulla mia scrivania non ci sono i nomi dei senatori da cercare di notte all'autogrill ma le proposte di legge per abbassare l'Iva e azzerare le cartelle esattoriali. Se c'è un governo a guida centrodestra, alternativo a M5s e Pd, che governo, bene. Altrimenti la parola vada agli italiani. In queste settimane il centrodestra si è dimostrato serio e compatto, pur nella differenza di culture e identità".
Poi ncontrando gli operatori dello sport che manifestavano a piazza Montecitorio ha detto: "L'unica alternativa è un governo di centrodestrache rimetta al centro l'impresa, lo sviluppo, la crescita".
Meloni: "Centrodestra unito su opzione elezioni"
"Ogni giorno leggo che il centro-destra è diviso e che è stato devastato da senatori voltagabbana: non è andata così. E' andata che Conte si è dovuto dimettere. Mi pare che il centrodestra nei fatti è unito e che l'opzione su cui siamo tutti d'accordo è andare a votare: non mi pare che cambierà". Lo ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni a Radio Anch'io su Rai Radio1.
Mentre Fi chiede, come sostiene ancora stamattina Renato Schifani, "un'assunzione collettiva di responsabilità" e non esclude un governo di unità nazionale. I vertici del centrodestra si riuniranno alla Camera alle 13,45, prima delle consultazioni al Quirinale fissate per le 16. Silvio Berlusconi sarà collegato in video conferenza.