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ECONOMIA

Le stime: Pil a +0,6% e debito in aumento

Ocse, per l'Italia nel 2014 ripresa al rallentatore e senza occupazione

L'organizzazione internazionale: l'Italia resta l'unico Paese del G7 ancora in recessione. Tasso di disoccupazione in calo solo nel 2015. Tra le misure suggerite la riduzione delle tasse sul lavoro

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Parigi Fuori dalla recessione, ma a rilento e con un tasso di disoccupazione ancora in crescita. Questo le previsioni dell'Ocse su ciò che attende l'Italia nel 2014. Per quanto riguarda i conti pubblici, il deficit continuerà a migliorare, ma il rapporto debito-Pil crescerà comunque. Tra le misure indicate come più urgenti, la riduzione delle tasse sul lavoro.

Pil rivisto al ribasso per il 2013
Nel suo Economic Outlook, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rivede al ribasso la stima per il Pil dell'Italia nel 2013 e al rialzo quella per il 2014. Rispetto a sei mesi fa, la previsione per quest'anno passa da -1,8% a -1,9%, e quella per l'anno prossimo da +0,5% a +0,6%. L'Italia resta l'unico Paese del G7 ancora in recessione.

Per migliorare la situazione, l'Ocse raccomanda di ridurre ulteriormente le tasse sul lavoro. "Mettere in pratica le recenti riforme è essenziale per rafforzare l'ancora debole ripresa", scrive l'organizzazione internazionale. "Un'ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro dovrebbe essere parte di una coerente riforma fiscale complessiva".

La ripresa in Europa
L'Italia va a rilento, ma in tutta l'Eurozona la ripresa economica è "rallentata e disomogenea". Questo, scrive l'Ocse, rende necessari "ulteriori aggiustamenti durevoli e simmetrici attraverso riforme dei mercati di prodotti e lavoro", sia nei Paesi in debito sia in quelli in surplus. Per l'area euro le previsioni parlano di un 2013 in lieve recessione (-0,4%) e di un ritorno alla crescita nel 2014 (+1,0%) e nel 2015 (+1,6%).

Occupazione in ripresa solo nel 2015
La ripresa del Pil non avrà come conseguenza immediata un calo della disoccupazione. Nell'Eurozona, il numero delle persone senza lavoro continuerà a crescere anche nel 2014, passando dal 12,0% al 12,1%. Stessa situazione in Italia, dove il tasso di disoccupazione passerà dal 12,1% nel 2013 al 12,4% nel 2014. Il picco dovrebbe arrivare nel secondo trimestre del prossimo anno, seguito da una lenta e progressiva diminuzione. Nel 2015, il tasso di disoccupazione è stimato al 12,1% in Italia e all'11,8% nell'Eurozona.

I conti italiani
Secondo l'Ocse il miglioramento dei conti italiani sul fronte del deficit "è stato sostanziale nel 2013", ma "con un rapporto debito-Pil ancora in aumento, ci sarà bisogno di una stretta di bilancio intensa almeno quanto programmato nel 2014-15". Le stime dicono che il deficit dell'Italia scenderà dal 3,0% nel 2013 al 2,8% nel 2014 e al 2,0% nel 2015. Il debito continuerà però a crescere, dal 132,7% del Pil nel 2013 al 133,2% nel 2014. Solo nel 2015 comincerà a calare attestandosi al 132,6%.

Inflazione in discesa
Le pressioni sui prezzi resteranno deboli, con un tasso di inflazione aromonizzato che in Italia scenderà dall'1,4% del 2013 all'1,3% nel 2014 e all'1,0% nel 2015. L'elevata disoccupazione, prosegue l'Ocse, manterrà modeste le pressioni sui salari, ma "la bassa inflazione e una ripresa nelle ore di lavoro genererà una crescita dei redditi e trainerà i consumi privati". Le basse pressioni sui prezzi, si legge ancora nell'Economic Outlook, "si sono riflesse sui prezzi delle esportazioni, con il risultato di una modesta crescita della competitività".

"La Bce valuti l'ipotesi di tassi negativi"
Secondo l'Ocse l'attuale politica monetaria "accomodante" della Bce è "appropriata, ammesso che non si intensifichino le pressioni deflazionistiche". L'Eurotower dovrebbe "mantenere il principale tasso invariato almeno fino alla fine del 2015", ma allo stesso tempo "tenere in considerazione ulteriori misure" come i tassi negativi "se i rischi di deflazione si dovessero fare più seri". 

Le prospettive dell'economia mondiale
Nel 2014 e nel 2015 l'economia mondiale "si rafforzerà gradualmente" ma "la ripresa resterà modesta e guadagnerà slancio solo lentamente". L'organizzazione di Parigi prevede che il Pil globale cresca del 2,7% nel 2013, del 3,6% nel 2014 e del 3,9% nel 2015. 
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