SALUTE
Chi viola la quarantena rischia il carcere
Coronavirus, Borrelli: oltre 6mila contagiati, 622 guariti e 366 deceduti
Ordinanza della Protezione civile valida per tutte le Regioni. La scorsa notte il decreto del governo che "blinda" la Lombardia e altre 14 province. Direttiva Viminale: controlli in stazioni, aeroporti e strade
I guariti sono 622 (+33 rispetto a ieri) e i morti 366 (+133, di cui 113 in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 5 nel Veneto, 2 in Liguria e Lazio, 1 in Friuli Venezia Giulia, Marche e Puglia).
"Le fasce d'età delle vittime - spiega Borrelli - sono una persona nell'età 0-49; 1 persona nella fascia 50-59; 14 in quella 60-69; 39 in quella 70-79; 60 in quella 80-89; 18 tra i maggiori di novant'anni".
"Acquistiamo 22 milioni di mascherine"
Per la mascherine "stiamo firmando una serie di contratti che dal 12 marzo al 30 aprile ci metteranno a disposizione 22 milioni di quelle chirurgiche", ha poi aggiunto Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
Iss: zone rosse per rallentare trasmissione
"Appare evidente che c'è una circolazione critica locale del virus, le misure che sono state prese sono state adottate seguendo questa logica, per rallentare la trasmissione e fare sì che i casi che necessitano di ricovero possano essere numericamente dilazionati nel tempo. Al tempo stesso si è voluto dare un segnale forte di prevenzione a tutto il Paese perché in caso di focolai i locali i sistemi siano pronti", ha invece detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
"Nessuno è immune, contano i comportamenti"
"Non c'è una parte d'Italia completamente immune, ci sono parti d'Italia dove al momento il virus circola meno. Dipende dai nostri comportamenti quanto circolerà", ha poi aggiunto Brusaferro in conferenza stampa ribadendo l'importanza cruciale delle "misure di distanziamento sociale". "Non è che se uno si sposta il tema cambia", ha detto rispondendo sull'esodo di ieri sera dal nord Italia.
"Alta circolazione locale è elemento critico"
"In alcune aree del Paese è evidente che c'è una circolazione sostenuta locale che è un elemento critico e va quindi contenuto. Le misure sono state adottate proprio in questa logica", ha affermato Brusaferro, durante il punto stampa. "La crescita ridotta nelle vecchie zone rosse, come Vo' o Casalpusterlengo - ha aggiunto - conferma che il sistema di contenimento ha funzionato. In alcune zone della Lombardia e in altre provincie c'è stata invece una crescita di nuovi casi e le nuove misure sono state adottate per questo".
Chi viola la quarantena rischia il carcere
Chi viola la quarantena rischia il carcere. Lo prevede la direttiva inviata dal Viminale ai prefetti. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dal 650 cp (con una pena prevista di arresto fino a 3 mesi o l'ammenda fino 206 euro), "salvo che non si possa configurare un'ipotesi più grave quale quella prevista dall'articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica.
Direttiva Viminale: controlli in stazioni, aeroporti e strade
"I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti". E' quanto prevede la direttiva ai Prefetti per l'attuazione dei controlli nelle "aree a contenimento rafforzato" adottata dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. "Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni - si legge nella direttiva - Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall'Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali".
"Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi 'termoscan' - prosegue il provvedimento - Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni".
"Negli aeroporti delle aree dei territori 'a contenimento rafforzato', i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione", secondo quanto prevede la direttiva del Viminale. Inoltre analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Restano esclusi i passeggeri in transito. "Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni - si legge nella direttiva - Nei voli Schengen ed extra Schengen in arrivo, i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all'atto dell'ingresso. "Analoghe controlli verranno adottati a Venezia per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza", continua il provvedimento. La veridicità dell'autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli.
Ordinanza Protezione civile valida per tutte le Regioni
"Un'ordinanza unica di Protezione civile per tutte le Regioni per chiarire alcuni aspetti fondamentali che è necessario trasmettere" del Dpcm sul coronavirus. Lo ha annunciato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in una successiva conferenza stampa alla Protezione civile. "L'ordinanza riguarda tre punti su un passaggio a nuova fase per l'intero Paese, esplicitati per le Regioni specie del Sud che hanno ritenuto di dover approvare, riguardano circolazione merci, lavoratori e specie di chi ha legami continui e su più territori, così come l'apertura di uffici pubblici".
La presa di posizione è giunta dopo le richieste di chiarimento delle Regioni.
Borrelli: ok spostamenti per lavoro e salute
"L'ordinanza ricalca il Dpcm e non vieta gli spostamenti per motivi di lavoro e salute sul territorio nazionale. Abbiamo previsto che le Regioni si uniformino a questa norma con un unico provvedimento". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, dopo l'intervento del ministro Boccia. Il provvedimento, ha spiegato, prevede che "non ci sono limitazioni agli uffici pubblici". Il decreto "si applica solo alle persone fisiche" delle zone indicate (Lombardia e altre 14 province) e non "alle merci".
Rinviate Regionali in Valle d'Aosta
A causa del diffondersi dell'epidemia di Coronavirus, le elezioni regionali in Valle d'Aosta, previste in origine il 19 aprile, saranno posticipate almeno al 10 maggio "previa verifica di possibili ulteriori differimenti". Ad annunciarlo oggi il presidente della Valle d'Aosta, Renzo Testolin. A oggi, i casi positivi sono quattordici, di cui quattro ricoverati nel presidio ospedaliero regionale mentre gli altri sono in isolamento domiciliare, asintomatici o con lievi sintomi. Sessantuno sono i tamponi effettuati fino ad ora, dei quali ventisei sono in attesa di esito da parte dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino.
La notte scorsa il decreto di Conte
"Vincolo di evitare ogni spostamento" in Lombardia e in 14 province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Il premier Conte firma un decreto che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal Coronavirus. Non è un "divieto assoluto", spiega: sarà possibile muoversi per lavoro, emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando nei territori più a rischio. "Mi assumo la responsabilità politica" di queste decisioni: "Ce la faremo", dice Conte a notte fonda. Ieri sera molti hanno lasciato Milano per il sud dalla stazione Garibaldi. Il Dpcm coronavirus è stato poi pubblicato in Gazzetta.
Oltre alla Lombardia, le misure riguardano le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
La richiesta di 9 Regioni: tavolo con governo
"Attivare subito, con assoluta urgenza, un tavolo di confronto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome". Lo aveva chiesto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, con i presidenti di Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Umbria e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano, prima dell'intervento di Boccia. Insieme, infatti, avevano sottoscritto una richiesta di confronto immediato, in videoconferenza, con il premier Conte relativamente alle disposizioni dell'ultimo decreto sull'emergenza coronavirus".
Gallera: ridurre drasticamente vita sociale
"Bisogna ridurre in maniera drastica qualunque tipo di attività sociale: è l'unica arma per ridurre la diffusione del virus". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nella diretta Fb in cui ha fatto il punto sull'emergenza coronavirus nella regione. Dal Dpcm, ha aggiunto giunge un "forte monito, una posizione formale: sono consentiti gli spostamenti dal proprio domicilio al lavoro e dal lavoro al proprio domicilio" oltre a quelli "strettamente necessari legati al mangiare, alle medicine, alle emergenze sanitarie". Perché ha poi detto "non esistono farmaci specifici per combattere il coronavirus, proviamo a dare farmaci per altri tipi di virus ma abbiamo alcuna certezza che funzionino ed un vaccino sarà pronto tra mesi".
"In Lombardia 4189 positivi, 769 in più da ieri"
"I numeri di oggi sono quelli di una battaglia sempre più difficile", ha sottolineato Gallera nel consueto punto stampa in regione Lombardia. "I positivi in Lombardia sono 4189, con una crescita di 769 da ieri. Nelle terapie intensive siamo arrivati a 399 persone con un incremento di 40. 756 sono le persone in isolamento domiciliare. 550 sono le persone dimesse. Crescono i decessi siamo a 267 persone, con un incremento di 113. L'87% dei morti ha più di 75 anni, l'11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni".
"Governo dovrà dare interpretazioni decreto"
"Il decreto firmato nella notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha creato "dubbi" nei cittadini: ha poi detto Gallera, aggiungendo che "le interpretazioni le dovrà dare il governo che lo ha scritto, recependo solo in parte le indicazioni della Regione". Gallera ha spiegato che è possibile muoversi per andare al lavoro o per motivi di salute, perché "le attività produttive in questa fase il governo ha ritenuto dovessero esere preservate".
"Negozi alimentari saranno riforniti, no assembramenti"
"Ho visto di nuovo file di persone davanti ai supermercati, ma non c'è necessità di fare incetta di generi alimentari, perché il rifornimento a supermercati e negozi alimentari resta garantito. Anzi si deve proprio evitare l'assembramento nei negozi che porta le persone a stare troppo vicine. Non preoccupatevi perché i rifornimenti di alimentari sono garantiti". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.
Milano, Duomo chiuso ai turisti
La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, in una nota, comunica la sospensione dell'accesso al Complesso Monumentale per i turisti. "Come da indicazioni dell'Arcidiocesi di Milano, resta accessibile l'area riservata alla preghiera". La decisione è stata presa "conformemente alle disposizioni contenute nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell'8 marzo 2020 in materia di contenimento del contagio da Coronavirus, facendo seguito ai successivi chiarimenti ricevuti dalle autorità competenti e dalla Prefettura di Milano".
Sindaci Lodigiano a Conte: chiarire su spostamenti zona
I sindaci dei comuni del Lodigiano inseriti nella cosiddetta zona rossa dai precedenti provvedimenti del governo chiedono chiarimenti al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su come interpretare le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm entrato in vigore oggi.
"Considerando che il Dpcm dell'8/3/2020 si presta a molteplici interpretazioni, al fine di fornire risposte certe e precise ai cittadini nonchè alle varie attività produttive presenti sul territorio, noi sindaci della 'zona rossa' del lodigiano, siamo a richiedere urgentemente -si legge nella lettera- interpretazioni autentiche del provvedimento, in riferimento a quanto espresso dall'articolo 1 comma 1 lettera a) "nonché all'interno dei medesimi territori, salvo per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative".
A firmare la lettera i sindaci di Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d'Adda, Somaglia, Maleo, Fombio, San Fiorano, Castelgerundo, Bertonico, Terranova dei Passerini.
Alitalia: da domani sospesi voli su Malpensa
"Da Milano Malpensa, con decorrenza 9 marzo, sarà sospesa l'attività dopo l'arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40, fino al 3 aprile". È una delle decisioni comunicate da Alitalia nell'ambito del piano di riorganizzazione dei voli determinato dalle esigenze legate all'emergenza coronavirus.
Zaia: su decreto responsabili e leali, ma ora chiarezza
"Responsabilità e leale collaborazione" dal Veneto sul decreto approvato dal governo, ma il governatore Zaia aveva chiesto "chiarezza definitiva sul supporto scientifico". "La posizione del Veneto rispetto al Dpcm - dice Zaia all'Ansa - è di responsabilità e leale collaborazione tra istituzioni. Ci siamo limitati a chiedere quali fossero i criteri scientifici che sostenevano l'esigenza di chiudere tre province venete. Quando questi criteri ci saranno resi noti, ne prenderemo atto".
In mattinata, in Veneto, il comitato tecnico scientifico di supporto all'Unità di crisi aveva chiesto "lo stralcio delle 3 province di Padova Treviso e Venezia dal decreto". A fronte di cluster circoscritti, "e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende - era scritto nelle controdeduzioni - il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico".
Primo morto in Toscana, 53 nuovi casi positivi
Sono 53 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Toscana nelle ultime ventiquattro ore. E c'è anche il primo morto: una settantanovenne con più patologie a carico e un quadro clinico già complesso in partenza, ricoverato ieri, sabato, all'ospedale di Pisa e deceduto nella mattinata di domenica. A confermare se la morte vada imputata al virus dovrà essere l'Istituto superiore di sanità, a cui spetta anche la validazione della positività del tampone.
Ieri erano stati 34 i nuovi positivi registrati in Toscana. I contagiati dall'inizio dell'emergenza salgono dunque in tutta la regione a 166, comprese tre persone clinicamente guarite, un morto e un paziente definitivamente guarito. Le persone al momento ancora colpite dal virus sono dunque 164. Dei 53 nuovi tamponi risultati positivi nelle ultime ventiquattro ore, 19 sono stati analizzati nel laboratorio di virologia e microbiologia di Careggi, 26 in quello di Pisa ed 8 a Siena. I dati sono stati trasmessi dagli uffici dell'assessorato al Ministero della salute.
Questa la suddivisione per provincia di segnalazione o ricovero fino ad oggi, che può non coincidere con quella di residenza: 39 a Firenze, 13 a Pistoia e 3 a Prato (totale Asl centro: 55); 26 a Lucca, 21 a Massa Carrara, 17 a Pisa, 10 a Livorno (totale Asl Nord-Ovest: 74); 4 a Grosseto, 24 a Siena e 9 ad Arezzo (totale Asl Sud est: 37).
Salgono invece a 2.394 le persone in isolamento a casa in tutta la Toscana, 674 in più rispetto a ieri. Il dato anche in questo caso è quello aggiornato a mezzogiorno di domenica 8 marzo. Nel dettaglio, sono 984 le persone prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl: 482 (erano 412 sabato) nella Asl centro (Firenze-Empoli-Prato-Pistoia), 396, ben 326 in più in ventiquattrore, nella Asl nord ovest (Lucca-Massa Carrara-Pisa-Livorno) e 106, cinquantatré in meno rispetto a sabato, nella sud est (Arezzo-Siena-Grosseto). Gli altri 1.410 casi in isolamento sono contatti stretti di casi positivi: 168, cinque in meno a distanza di ventiquattro ore nella Asl Centro, 483 (ottantanove in più rispetto al giorno prima) nella Nord Ovest e 759 nell a Sud est, ovvero duecentoquarantasette in più rispetto a sabato.
In totale dall'inizio dell'emergenza sono state testate 1364 persone di cui 1188 negative, 166 positive e 10 in corso.
Piemonte, le vittime salgono a 9
Altri tre pazienti morti con il Coronavirus in Piemonte, il totale sale a 9. Nel pomeriggio - informa la Regione - è arrivata la conferma della positività di tre pazienti deceduti all'ospedale di Tortona, trasformato in Covid-Hospital. Si tratta di due uomini, uno di 81 anni di Pontecurone (Alessandria) e uno di 75 anni di Rosignano Monferrato (Alessandria), e di una donna di 90 anni di Carezzana (Alessandria). Tutti presentavano un quadro clinico compromesso.
Nel bollettino aggiornato alle 19 di oggi, sono 373 le persone risultate positive al test in Piemonte. Risultano 295 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 45 si trovano in terapia intensiva. Ieri sera il numero dei casi positivi in Piemonte era di 221.
Regione Lazio, 84 casi positivi
"Sono 84 nella Regione Lazio i casi positivi al #Covid19, oltre i 3 guariti. Di questi, 26 sono in isolamento domiciliare, 47 sono ricoverati non in terapia intensiva e 8 sono ricoverati in terapia intensiva". Lo comunica la Regione Lazio. Nella regione si fermano piscine, palestre, centri benessere. E' quanto prevede l'ordinanza della Regione Lazio, a fronte del nuovo Dpcm della presidenza del Consiglio.
Regioni Sud: misure per chi viene dal Nord
Obbligo di quarantena per chi arriva al sud provenendo dalla Lombardia o dall'area delle 14 province delimitate come "zone rosse" dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. È il 'cuore' delle ordinanze emanate da Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Abruzzo.
Il decreto
Sono passate le due di notte quando Conte scende nella sala stampa di Palazzo Chigi a illustrare le misure. Nel dpcm finale ce ne sono alcune generalizzate per tutta Italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro. E ce ne sono altre, molto più rigorose, che riguardano un'ampia fascia del nord Italia. "Non c'è più una zona rossa - spiega il premier - scomparirà dai comuni di Vo' e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara,Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Qui fino al 3 aprile - per fare solo due esempi - saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.
Altre misure
Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia. E Conte assicura che si lavora anche sul fronte delle misure economiche: lunedì o martedì non appena sarà pronta una bozza del decreto da 7,5 miliardi annunciato dal governo, incontrerà le opposizioni Ma, sottolinea, è il governo a gestire. L'altro fronte su cui il governo opera è quello sanitario: il premier annuncia la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più. E anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il presidente del Consiglio annuncia anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le regioni. Intanto, l'appello ai cittadini è "entrare nell'ottica della responsabilità, senza furbizie" ma accettando qualche restrizione: il governo, assicura Conte, sta facendo la sua assumendo decisioni "coraggiose".