Coronavirus
"Rt in risalita, non siamo fuori da pandemia"
Coronavirus, Brusaferro: "Ospedali sotto stress, serve rigore"
"Il virus circola diffusamente nel nostro Paese e i servizi sanitari sono sotto stress. Non è il momento di rilassarsi, l'epidemia è ancora in una fase molto pericolosa" dice il presidente dell'Istituto superiore di sanità e componente del Cts in una intervista al Corriere della Sera
"Il 7 gennaio sarà possibile tornare alla vita normale? "Andiamoci piano. Come si può parlare di ritorno alla vita normale! Viviamo in una pandemia, il virus circola diffusamente nel nostro Paese e i servizi sanitari sono sotto stress".Attualmente "l'andamento dell'Rt, che indica la velocità di riproduzione del virus, sta di nuovo risalendo e il numero dei nuovi positivi rimane elevato. Vediamo inoltre che lo stesso avviene negli altri Paesi europei dove le curve sono in crescita e questo mal comune deve metterci in guardia. Non possiamo illuderci di starne fuori. Dunque la situazione generale richiede grande attenzione" e occorre "evitare che la curva riparta e questo si può fare adottando con rigore e sistematicamente le misure di prevenzione che ormai gli italiani conoscono: mascherina, distanziamento, igiene delle mani, no assoluto agli assembramenti".
"Ogni violazione purtroppo si paga a caro prezzo. Il virus non fa sconti - spiega brusaferro - La scuola va salvaguardata per il suo valore educativo e sociale. All’interno del sistema scolastico i protocolli adottati sono rigorosi ma bisogna tener conto che i rischi sono legati anche a tutto ciò che ruota attorno a questo mondo. Le scelte future non potranno prescindere dalla limitata resilienza del nostro sistema sanitario".
Poi a proposito del vaccino, dice: "Il vaccino è un segnale positivo di grande speranza però per i prossimi mesi dovremo continuare a mantenere uno stretto controllo dei comportamenti individuali e sociali. Il ragionamento 'vabbè, ora c'è il vaccino e allora posso riprendere a fare come prima' non è corretto. Al contrario, pensarla così finisce per favorire la circolazione del virus".
La vaccinazione "in questa prima fase serve a proteggere le categorie a rischio, vale a dire operatori sanitari e anziani delle residenze sanitarie. Nelle prossime settimane e mesi potremo progressivamente raggiungere tutte le fasce della popolazione".