Decreto sulle restrizioni economiche
Conte firma il decreto: cento attività permesse, no di sindacati e Fontana
Conte firma il Decreto sulla restrizione delle attività economiche un giorno dopo allargando le maglie per il pressing delle imprese. Insorge Fontana: per la Lombardia vale la nostra ordinanza. I sindacati minacciano lo sciopero generale. Il centrodestra: intervenga Mattarella.
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che sospende le produzioni non essenziali in tutto il Paese e che contiene la lista delle attività consentite. La firma arriva però quasi un giorno dopo l'annuncio, venerdì sera in diretta Facebook e con alcune differenze rispetto a quanto era trapelato.
La lista delle attività aperte
Secondo il nuovo Dpcm sono un centinaio le voci nell'elenco delle attività che continuano a rimanere aperte. Oltre tutta la filiera legata al settore farmaceutico e agroalimentare, non si fermano: le attività di estrazione di petrolio e gas, la fabbricazione di articoli tessili, tecnici e industriali, il commercio all'ingrosso dei prodotti del tabacco, i trasporti, i servizi postali e i corrieri, le attività alberghiere, i servizi di comunicazione e informazione, le attività legali e contabili, gli studi di architettura e ingegneria, i servizi di vigilanza, i call center, le attività di riparazione e manutenzione di computer, le attività di riparazione di elettrodomestici e articoli per la casa, il personale domestico.
Il premier Conte, il giorno dopo il discorso in cui cede al pressing delle regioni e dei sindacati per una stretta sulle attività non essenziali, si ritrova subissato dalle critiche nel merito del decreto e per la forma della comunicazione.
Fontana: per la Lombardia vale la nostra ordinanza
"Mi sembra di capire che sia, come si dice a Varese, un 'cicinin' riduttivo rispetto a quelle che erano le nostre richieste, e questo non va bene". Lo ha detto il Governatore lombardo Attilio Fontana. "Non capisco perché non ha voluto chiudere gli studi professionali, gli uffici pubblici non essenziali, gli alberghi", mentre "per gli assembramenti non c'è una sanzione" ha detto Fontana. "Eravamo d'accordo con Ance che ci ha ha dato il via libera a chiudere i cantieri, perché non è stata concessa questa cosa?", ha affermato. E poi: "Rivolgendomi a tutti i lombardi, dico loro di considerare valida e efficace l'ordinanza che ho firmato ed emanato per tutta la nostra regione.
Sindacati: solo attività essenziali o sciopero generale
Insorgono anche i sindacati e inviano un segnale di forte sfiducia nell'operato del premier: "Se tali notizie fossero confermate - affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo - a difesa della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini, Cgil, Cisl e Uil, sono pronte a proclamare in tutte le categorie d'impresa che non svolgono attività essenziali lo stato di mobilitazione, fino ad arrivare allo sciopero generale". Cgil Cisl e Uil chiedono, inoltre, un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell'economia e delle finanze per modificare l'elenco di codici Ateco contenuti nell'allegato al Dpcm.
Le 'resistenze' delle imprese
Ad essere criticata è stata anche la scelta di posticipare di quasi 24 ore il Dpcm. Un ritardo - hanno spiegato fonti di palazzo Chigi - causato dalle 'resistenze' da parte delle aziende, con Confindustria che ha reiterato l'invito ad ogni tipo di cautela. Il presidente di Confindustria Boccia ha inviato una lettera a palazzo Chigi: "Occorre - sottolinea il leader degli industriali - non sospendere attività non solo di per sè essenziali, ma anche 'funzionali' alle attività essenziali".
Il centrodestra: intervenga Mattarella
Il centrodestra chiede direttamente un incontro al presidente della Repubblica, Mattarella: "annunci di notte e confusione di giorno", l'attacco di Salvini, Berlusconi e Meloni. E anche Renzi non risparmia critiche alla scelta della diretta Facebook per l'annuncio del premier: "Non siamo al Grande fratello - dice Renzi- no ad una comunicazione come un reality". Polemiche pretestuose, dicono nella sede del governo che viene difeso in maggioranza dal Partito democratico, con M5s in posizione più defilata.
Fico: informativa di Conte in Aula la prossima settimana
"Ho chiesto un'informativa del presidente del Consiglio in Aula la prossima settimana. Ho appena parlato col presidente Conte che mi ha dato la sua piena e immediata disponibilità". Lo rende noto il presidente della Camera Roberto Fico.