La pandemia
Coronavirus, il Dpcm di Natale: due vertici per decidere su feste e vacanze
Tra i nodi da sciogliere, gli spostamenti interregionali, l'orario del coprifuoco, la riapertura delle scuole (le regioni chiedono di rimandarla a gennaio). Quanto agli impianti sciistici: Boccia: "Si riaprirà quando l'epidemia si sarà raffreddata, ristori garantiti". I governatori: "Le frontiere vanno chiuse". De Caro (Anci): per Natale possibile Italia tutta in 'giallo'
Quarantena obbligatoria per chi rientra dall'estero. Anche per chi va a sciare oltre frontiera. Il governo fa il punto sul Dpcm che deve adottare entro il 3 dicembre e prefigura le regole di condotta per il periodo natalizio. Preliminare l'aggiornamento della mappa del rischio, con le regioni che si muovono attraverso lo scacchiere colorato giallo-arancione-rosso. Due i vertici in giornata: il primo (alle 13) più politico a Palazzo Chigi tra Conte e i capi delegazione, l'altro tra i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza con le regioni (alle 16).
La maggioranza dei Paesi di confine sono concordi nel non riaprire gli impianti sciistici. Ma il governo è orientato a non limitare gli spostamenti trasfrontalieri neppure con quelli come l'Austria, che sono propensi a tenere aperto. In ogni caso saranno prescritti rigidi controlli sanitari, a partire dalla quarantena, per chi rientra. L'Italia, va da sé, terrà chiuse le stazioni sciistiche. "Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire" avrebbe detto il ministro Boccia alle Regioni, secondo quanto si apprende. "La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza - ha aggiunto Boccia-. Anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza, nella consapevolezza che- ha detto oggi il ministro Helge Braun- davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo" .
I presidenti delle Regioni avrebbero quindi chiesto al governo di valutare la chiusura delle frontiere. L'obiettivo: evitare la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve (l'Austria, per esempio).
Per le famiglie tema di grande interesse sono i ricongiungimenti nel periodo natalizio. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, chiede che siano consentiti solo i trasferimenti tra regioni in area gialla, questo avverrebbe anche nei casi in cui siano interessati parenti di primo grado. Ma circola anche l'ipotesi che a Natale possano stare insieme solo i conviventi. Da decidere, inoltre, il numero di persone che potrebbero partecipare a riunioni di famiglia. Sei, otto o dieci? Dipenderà dalla curva dei contagi.
Boccia: "Messa di Natale? Gesù bambino può nascere due ore prima"
"Seguire la messa e lo dico da cattolico due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati". Così il ministro Francesco Boccia, secondo quanto si apprende. "Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto di fede".
Per quanto riguarda le scuole si va verso la riapertura, a partire da mercoledì 9 dicembre, per le superiori e le seconde e terze medie nelle regioni in fascia intermedia di rischio, con le regioni che chiedono, invece, di rinviare a gennaio.
Il governo è propenso a favorire il commercio in periodo natalizio, con un prolungamento degli orari in modo da limitare il rischio di contagio. Tra le ipotesi quella di portare la chiusura dei negozi alle 22, il coprifuoco alle 23, tranne che per i giorni di vigilia che godranno di un regime più permissivo.
De Caro (Anci): per Natale possibile Italia tutta in 'giallo'
"Il sistema delle zone e dei criteri oggettivi sta funzionando. Ce lo dicono i dati nazionali che ci ha fornito il ministro. Ma bisogna tenere duro" ha dichiarato il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, al termine della riunione del Governo con Regioni, Comuni e Province "Puntiamo a un'Italia tutta in zona gialla, con misure meno restrittive che ci facciano passare un Natale più sereno. Non è ancora il momento di tornare alla normalità. Per questo i sindaci rivolgono un appello ai propri concittadini a continuare a comportarsi in modo responsabile per evitare gli assembramenti"