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ECONOMIA

Record negativo in Slovenia e Irlanda

Coronavirus, Eurostat: a pagare la crisi sono i giovani

Rispetto al quarto trimestre del 2019, prima della pandemia, il tasso medio in Ue dei giovani occupati è diminuito di 2,1 punti percentuali, passando dal 33,3% al 31,2%

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Sono i giovani i più colpiti dalla crisi del mercato del lavoro causata dalla pandemia. Emerge dai dati di Eurostat sull'occupazione giovanile nel secondo trimestre del 2020. Rispetto al quarto trimestre del 2019, prima della pandemia, il tasso medio in Ue dei giovani occupati è diminuito di 2,1 punti percentuali, passando dal 33,3% al 31,2%. Meno marcato invece il contraccolpo per le persone tra i 25 e i 54 anni (passate da un tasso d'impiego dell'80,6% al 79,4%) e per le persone tra 55 e 64 anni (dal 59,6% al 59,2%).   

Nel complesso, tutti gli Stati membri ad eccezione della Germania hanno registrato una diminuzione dell'occupazione giovanile nel secondo trimestre di quest'anno.  A segnare il record negativo è la Slovenia (-8,1%, da 32,3% a 24,2%), seguita dall'Irlanda (-6,5%, da 41,7% a 35,2%). Le variazioni più contenute si sono invece registrate in Italia e in Grecia (-1,3 punti percentuali per entrambe) che però detengono i due tassi di occupazione giovanile più bassi d'Europa: rispettivamente del 16,9% e del 13,5%.
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