Coronavirus
Salgono fondi per la Sanità, verso 3 miliardi
Coronavirus Fase2, governo al lavoro sul decreto maggio: incontro con le parti sociali
Il premier incontra i sindacati. Non c'è ancora l'intesa anche sulle norme a sostegno delle aziende, ricapitalizzazioni con risorse pubbliche e stanziamenti a fondo perduto. Tensioni anche sul Reddito d'Emergenza
Si continua dunque a lavorare sul decreto maggio e sui nodi rimasti ancora aperti, in vista del varo entro la settimana. Su alcune misure, dai trasferimenti a fondo perduto alle imprese allo sblocco dei circa 12 miliardi di debiti della Pa ,il governo sembra aver trovato una quadra ma restano ancora alcuni capitoli da limare, a cominciare da quello relativo al reddito di emergenza. Possibile, quindi, che prima del Cdm - atteso non prima di mercoledì - i capidelegazione tornino a riunirsi per definire il decreto da 55 miliardi. Sono destinati a salire a oltre 3 miliardi i fondi per la sanità. Una cifra non sarebbe stata ancora definita, ma per il sostegno alla sanità e il rafforzamento dei Covid Hospital i fondi dovrebbero passare dai 2,5 miliardi originariamente previsti a oltre 3 miliardi.
Non c'è però ancora l'intesa anche sulle norme a sostegno delle aziende, con ricapitalizzazioni con risorse pubbliche e stanziamenti a fondo perduto. Il premier avrebbe rinviato il momento per fare una sintesi e prendere una decisione a dopo l'incontro con sindacati e imprese. Sul Reddito di emergenza il confronto continua intanto a essere molto acceso. Pd e Iv dicono di no all'attuale formulazione della norma voluta dal M5s per il sostegno ai redditi più bassi "a decorrere da maggio 2020" per alcuni mesi: la richiesta degli alleati è, invece, introdurre un sostegno una tantum e non strutturale.
I sindacati: "Maggiori risorse ai trasporti"
"Le risorse attualmente disponibili non sono sufficienti ad affrontare questa nuova fase che si presenta in tutta la sua complessità e rischia di avere ulteriori ricadute sul piano del lavoro e della tenuta del sistema, in un settore già duramente colpito da una crisi senza precedenti, a causa della inevitabile fase di limitazione degli spostamenti". Lo denunciano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti in vista del decreto maggio, affermando che "non siamo disponibili ad accettarlo ne' tantomeno lo sono i lavoratori che meritano attenzione, vista anche la funzione che hanno svolto durante tutto il lockdown". "Abbiamo già evidenziato - sostengono le tre organizzazioni sindacali - la necessità nel nuovo decreto legge di interventi specifici per i lavoratori del settore che, nell'impianto pur condivisibile del decreto Cura Italia, non sono stati ancora normati, pur riconoscendo un dialogo positivo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in attesa di una convocazione da parte della ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali".