ECONOMIA
Decreto Aprile
Gualtieri: "55 miliardi, un intervento poderoso per aiutare il Paese a ripartire"
Il ministro deIl'Economia e delle Finanze parla di un provvedimento senza precedenti per famiglie, imprese, sanità con lo stop agli aumenti dell'Iva
"55 miliardi per le famiglie, per le imprese, per la sanità, e ulteriori risorse per la liquidità e per proteggere le nostre aziende. E poi, cancelliamo tutti gli aumenti dell'IVA previsti per i prossimi anni. Un intervento poderoso, senza precedenti, necessario per sostenere ed aiutare il Paese in questo momento così difficile, e per provare a ripartire tutti insieme". Così su Facebook il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha commentato la maxi-manovra del Governo dopo il varo del Def che, insieme alla nuova richiesta di scostamento di bilancio al Parlamento, serve a coprire parte delle misure del Dl Aprile.
Gualtieri valuta che l'economia avrà bisogno di un congruo periodo di rilancio: "È evidente che dopo uno shock quale quello subìto quest'anno e che ci auguriamo non si protragga anche nel 2021, l'economia avrà bisogno di un congruo periodo di rilancio durante il quale misure restrittive di politica fiscale sarebbero controproducenti", scrive nella premessa al Def che è stato pubblicato dal Ministero dell'Economia sul proprio sito.
"Dato il prolungarsi della chiusura di molte attività produttive e data l'esigenza di preservare i settori dell'economia che probabilmente continueranno ad essere sottoposti a vincoli operativi, si è intrapresa la preparazione di due nuovi provvedimenti che il Governo si accinge a sottoporre al Parlamento. Il primo è un decreto contenente ulteriori misure di sostegno a lavoratori e imprese per aumentarne la resilienza e preparare al meglio la fase di ripresa. Il secondo sarà dedicato a una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati (soprattutto appalti, edilizia, commercio, controlli)", afferma sempre Gualtieri nella premessa al Documento di Economia e Finanza 2020.
Inoltre, Gualtieri evidenzia come con lo stop dell'Iva la pressione fiscale va giù al 41,4%. Infatti, il forte aumento dell'imposizione indiretta previsto dalla legislazione vigente a inizio 2021 striderebbe con la fase di difficoltà che il Paese sta attraversando. Il governo ha pertanto deciso di includere nel nuovo decreto l'eliminazione degli aumenti dell'Iva e delle accise previsti dal 2021. "In una fase che auspichiamo sarà di ripresa e col riaccendersi del desiderio di intraprendere e innovare, l'intonazione della politica fiscale dovrà, infatti, rimanere espansiva, sia pure nei limiti di una gestione oculata della finanza pubblica" afferma ancora il ministro Gualtieri.
E poi: "A tale proposito, va sottolineato che una volta inclusi gli effetti del decreto in corso di preparazione e il beneficio degli 80 euro mensili (che diventeranno 100 con il taglio del cuneo fiscale sul lavoro già legiferato) - spiega il ministro - la pressione fiscale scenderà dal 41,9 per cento del 2019, al 41,8 per cento nel 2020 e al 41,4 per cento nel 2021". "Non è tuttavia troppo presto per elaborare una strategia di rientro dall'elevato debito pubblico. Tale strategia - sottolinea Gualtieri - dovrà basarsi non solo su un bilancio primario in surplus, ma anche su una crescita economica assai più elevata che in passato, il che richiederà un rilancio degli investimenti pubblici e privati incentrati sull'innovazione e la sostenibilità nel quadro di una organica strategia di sostegno alla crescita e di riforme di ampia portata".
Il Dl Aprile "impatterà sul deficit del 2021 in misura pari all'1,4 per cento del Pil" afferma ancora nella premessa al Def. "E' su questi numeri, e sulla base delle nuove previsioni macroeconomiche - sottolinea Gualtieri - che il governo accompagna il presente documento con una Relazione al Parlamento in cui si richiede di elevare gli obiettivi di finanza pubblica".
Infine, il nuovo intervento anti Covid-19 è di dimensione "molto rilevante" ed avrà effetti "per 155 miliardi nel 2020" e "25 nel 2021" comportando "uno scostamento di 55 miliardi in termini di maggiore indebitamento netto su quest'anno e 5 miliardi a valere sul 2021, al netto dei maggiori oneri sul debito pubblico". Si tratta "del più consistente intervento economico della storia italiana" afferma il ministro Gualtieri.