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Coronavirus

Johns Hopkins University

Coronavirus, oltre un milione di casi nel mondo. Aumento record vittime a New York

Elmhurst Hospital Center in New York (AP Photo/Kathy Willens)
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Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia del milione: è quanto emerge dai dati aggiornati della Johns Hopkins University. I casi di contagio sono ora 1.016.128, i morti 53.146 e le persone guarite 211.615.

Negli Stati Uniti, si registrano almeno 245.646 casi di nuovo coronavirus e 6.068 morti, secondo l'ultimo aggiornamento. Il totale comprende i casi di tutti e 50 gli Stati, del District of Columbia e degli altri territori statunitensi, oltre ai cittadini rimpatriati. Il Wyoming resta l'unico Stato senza morti.

Lo Stato più colpito è quello di New York, dove le ultime 24 ore sono state le peggiori, per numero di morti: il governatore Andrew Cuomo ha comunicato che, rispetto a ieri, ci sono 562  deceduti in più. In tutto, ci sono 102.863 casi confermati di nuovo coronavirus (+10.482) e 2.935 morti nello Stato di New York.

In Canada, in 24 ore aumentano i positivi, da 10.132 a 11.747, e le vittime, da 127 a 152.

La Cina ha registrato ieri 31 nuovi casi di contagio da coronavirus, di cui 29 importati (saliti a 870) e 2 domestici, uno nel Liaoning e uno nel Guangdong. La Commissione sanitaria nazionale ha rilevato 4 ulteriori decessi, tutti nell'Hubei, per complessivi 3.222. I contagi certi sono cresciuti a 81.620, di cui 1.727 persone ancora in cura e 76.571 dimessi.

La diffusione del Covid-19 in Corea del Sud si stabilizza, ma restano criticità sulle infezioni importate e sui focolai a Seul e nelle zone limitrofe: i casi di giovedì si attestano a 86, superando quota 10.000 nel complesso,a 10.062, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc). I decessi salgono a 174 (+5) e sono 22 i casi importati, per totali 647, ha aggiunto la Kcdc. I dimessi dagli ospedali sono 193, a 6.021, pari al tasso di guarigione del 59,8%. Allo stato,sono 3.867 le persone ancora in cura, in calo sulle 3.979 di mercoledì.

I casi positivi di coronavirus hanno raggiunto oggi in Israele la cifra di 7030 ed i decessi sono stati finora 36. Lo rende noto il ministero della sanità. Al momento 95 malati sono in rianimazione e altri 115 sono giudicati in condizioni gravi. Quasi 4000 dei contagiati si curano in casa ed altri 700 in stanze di albergo messe a loro disposizione dalle autorità. Il numero dei guariti e dimessi è intanto salito a 357. 

Scienziati australiani hanno avviato sperimentazioni di primo stadio di due vaccini 'candidati' per il Covid-19, su furetti allevati nell'Australian Animal Health Laboratory dell'agenzia scientifica nazionale Csiro presso Melbourne. Si prevede che i test, condotti in una struttura di bioprotezione di alto livello, richiederanno tre mesi. I furetti, che hanno sistemi respiratori simili a quelli umani, vengono vaccinati e dopo quattro settimane per consentire lo sviluppo dell'immunità, verrà loro somministrata una dose del virus.i dopo la guarigione. Sono 60 i nuovi asintomatici, di cui 7 importati: attualmente, sono 1.027 i casi sotto osservazione, inclusi 221 dall'estero.

Il governo giapponese è pronto ad approvare un piano di sostegno economico per far fronte all'emergenza del coronavirus che prevede l'erogazione di 200mila yen in contanti, l'equivalente di 1.700 euro, alle famiglie con un basso reddito, per ravvivare i consumi. Lo anticipa una fonte dell'esecutivo all'agenzia Kyodo, aggiungendo che la misura riguarderà circa 10 milioni di nuclei familiari e farà parte di un progetto più ampio di incentivi per l'economia.

Per cercare di appiattire il più possibile la curva dei contagi (1.414) e dei decessi (55) per coronavirus, il Perù ha messo a punto un meccanismo in base al quale uomini e donne sottoposti al regime di quarantena obbligatoria potranno uscire, da oggi e fino al 12 aprile, in giorni prestabiliti per genere, al fine di realizzare acquisti di generi di prima necessità e/o pratiche urgenti. Lo ha annunciato ieri sera il presidente della Repubblica, Martin Vizcarra.

Monito Onu per pandemia nei Paesi in conflitto
"Il peggio deve ancora arrivare" nei Paesi dove sono in corso conflitti. E' il monito del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha rilanciato l'appello a un cessate il fuoco nelle zone di guerra per favorire la lotta contro il coronavirus.

C'è un "urgente" bisogno di pace perché "la tempesta del Covid-19 sta arrivando in tutti i teatri di guerra", ha spiegato Guterres in un discorso sui risultati ottenuti dopo il suo appello lanciato il 23 marzo. "Il virus ha dimostrato quanto velocemente può attraversare i confini, devastare i paesi e sconvolgere le vite. E il peggio deve ancora venire", ha aggiunto Guterres.

Secondo il capo delle Nazioni Unite, "un numero considerevole di parti in conflitto" ha espresso il proprio consenso alla cessazione delle ostilità, in particolare in "Camerun, Repubblica Centrafricana, Colombia, Libia, Birmania, Filippine, Sud Sudan, Siria, Ucraina e Yemen. Ma rimane una distanza enorme tra propositi e fatti".
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