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MONDO

La pandemia

Coronavirus: negli Usa 1.303 morti in 24 ore, oltre un milione di casi accertati

Fauci: una seconda ondata del virus negli Usa è inevitabile. Intanto, contro le pandemie, l'Australia addestra 'detective veterinari'

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Il numero di casi di coronavirus accertati negli Usa ha ora superato il milione: secondo il bilancio della Johns Hopkisn University i malati sono 1.002.498. Le vittime sono 57.266.

Fauci: seconda ondata inevitabile
"Secondo me, un ritorno del virus è inevitabile negli Stati Uniti, ne sono quasi certo": sono le parole di Anthony Fauci, immunologo e volto della scienza Usa nella task force della Casa Bianca contro il coronavirus, su una possibile seconda ondata di contagi. Parlando ad un meeting dell'Economic Club di Washington in video-conferenza - riportano i media Usa - Fauci ha spiegato che il Sars-CoV-2 "si è diffuso a livello globale" e che "non sparirà dal pianeta": iniziano a vedersi casi in parti dell'Africa del sud. Pur dicendosi "cautamente ottimista" sullo sviluppo di un vaccino, il direttore dell' Istituto nazionale delle malattie infettive ha lanciato un pesante monito sul ritorno del coronavirus se si riapriranno le attività prematuramente: "Rischiamo una 'ricaduta' e di ritrovarci dove eravamo alcune settimane fa". Quanto al ritorno del virus dopo l'estate, Fauci ha detto: "Come lo affronteremo determinerà il nostro destino. Se le misure che si stanno discutendo saranno applicate, ce la faremo ragionevolmente bene, altrimenti il paese potrebbe vedere un autunno ed un inverno difficili".

Contro le pandemie l'Australia recluta 'detective veterinari'
Scienziati australiani si preparano ad addestrare operatori dei settori agricolo e veterinario in 11 paesi asiatici come 'detective' di malattie in animali, per aiutare a prevenire future pandemie derivanti da malattie zoonotiche, che 'saltano' da animali agli esseri umani e costituiscono tre quarti delle malattie infettive emergenti. Il programma prevede la partecipazione di 40 esperti di scuole veterinarie in Australia, Nuova Zelanda e Asia-Pacifico per addestrare fino a 160 operatori in 11 paesi del sudest asiatico a identificare patogeni e malattie, in metodi di sorveglianza, tracciamento di tendenze e di cambiamenti e nelle indagini su insorgenze di contagi. L'obiettivo è identificare tempestivamente gli agenti patogeni prima che possano causare una maggiore insorgenza.

Il responsabile del programma, Navneed Dhand della scuola di scienze veterinarie dell'Università di Sydney, spiega che l'urgenza non è mai stata più chiara con la pandemia di Covid-19, che si ritiene si sia originata in pipistrelli e si sia trasmessa all'uomo in un 'mercato bagnato' a Wuhan in Cina. Il programma del costo pari a 2,8 milioni di euro è finanziato da Dipartimento Affari Esteri e Commercio di Canberra ed è guidato da ricercatori dell'Università di Sydney, in collaborazione con partner nei diversi paesi e con rappresentanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dell'Organizzazione dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura e del Centro Usa per il controllo selle malattie. Opererà nei prossimi tre anni in Cambogia, Figi, Indonesia, Laos, Myanmar, Papua Nuova Guinea, Filippine, Isole Salomone,Timor Leste, Vanuatu e Vietnam. L'obiettivo è di addestrare una forza lavoro di 20-25 operatori.
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