ECONOMIA
Rendiconto generale dello Stato
Corte dei Conti: "In Italia crescita modesta rispetto agli altri paesi europei"
Focus della Corte dei Conti sulla spending review: "Non ha prodotto i risultati sperati". Al centro della relazione anche corruzione e Consip
La spending review che non funziona
La spending review "non ha prodotto risultati di contenimento del livello complessivo della spesa" e dunque si rende ancora necessaria una "revisione attenta di quanto può - o non può più - essere a carico del bilancio dello Stato, in un processo di selezione della spesa attento a non incidere negativamente sul potenziale di crescita del Paese".
Verso una gestione dei conti più attenta
Il bilanciamento della politica economica e della gestione della finanza pubblica "appare particolarmente complesso per l'Italia". Il livello elevato del debito è l’elemento di "maggiore vulnerabilità" del nostro paese e "impone alla politica economica, ben di più di quanto non derivi dai vincoli fissati con le regole europei sui conti pubblici, di proseguire lungo un 'percorso di rientro' molto rigoroso". La Corte dei conti auspica, quindi, "un'attenta gestione dei conti pubblici che garantisca il raggiungimento, in tempi certi, degli obiettivi programmati di saldo e di debito, scongiurando inverisioni di segno negativo delle aspettative dei mercati".
Il focus su Consip
Il presidente delle sanzioni riunite è intervenuto anche su Consip. Per Buscema "è emersa nel corso degli ultimi anni l'esigenza di una verifica dei risultati più rispondente a dati reali". La Corte ha confermato "la centralità del programma di razionalizzazione delle procedure tramite Consip nelle politiche di contenimento sella spesa". Buscemi ha messo in evidenza, in particolare, che "nonostante l'incremento delle spese tramite Consip, l'acquisizione di beni e servizi risulta ancora in prevalenza effettuata con il ricorso alle procedure extra Consip".
Gli effetti "devastanti" della corruzione
Si parla anche di corruzione nella relazione della Corte dei Conti per il 2016. Si tratta di un problema dalle dimensioni enormi, secondo il procuratore generale Claudio Galtieri. La corruzione produce, infatti, "effetti devastanti" sulle risorse pubbliche e le misure messe in campo fino ad ora risultano essere "insufficienti". Nella sua requisitoria orale, il procuratore ha messo in evidenza i problemi legati al sistema di controllo, "scarsamente efficace per assicurare legalità ed efficienza, e per contrastare quei comportamenti illeciti i cui effetti negativi sulle risorse pubbliche sono spesso devastanti". Secondo la magistratura contabile, "i rilevanti effetti distorsivi che le irregolarità e gli illeciti penali, proprio nei settori in cui è più alto il livello della spesa, come quelli della sanità, della realizzazione di opere pubbliche e della prestazione di servizi, richiedono un approccio più sostanziale che, superando talune impostazioni dottrinarie astrattamente fondate, assolutamente inadeguate in concreto, affronti il fenomeno della corruzione in una logica sistematica che tenga in adeguata considerazione la diffusività del fenomeno stesso e l'insufficienza delle misure finora
apprestate dall'ordinamento".