ITALIA
A Grosseto riprende il processo
Costa Concordia, attesa la decisione del Cdm sulla rimozione
Il Consiglio dei ministri deve decidere se approvare o rigettare la proposta di trasferimento a Genova del relitto. Intanto al processo di Grosseto si discute delle nuove perizie svolte dallo staff di esperti nominati dal tribunale:"Generatore emergenza ko per sovraccarico "
La scorsa settimana, la Conferenza dei servizi che avrebbe dovuto dare il via libera al trasferimento del relitto a Genova, per il successivo smaltimento, non ha trovato l’accordo. Così spetta al Consiglio dei Ministri approvare o rifiutare la proposta del trasferimento nel porto genovese. "Non possono esserci più rinvii, ormai i tempi sono strettissimi", ha detto il commissario per l'emergenza Concordia, Franco Gabrielli, al Secolo XIX. "Lo spostamento della nave a Genova - ha aggiunto - ha una finestra favorevole che va dal 13 luglio all'8 agosto, che è l'ambito in cui statisticamente ci sono le condizioni più favorevoli". In una visita all'isola del Giglio il 26 giugno Gabrielli ha affermato che tutto è pronto per rimuovere la nave entro il 20 luglio.
Intanto al processo di Grosseto si discute delle nuove perizie svolte sul relitto dallo staff di esperti nominati dal tribunale. Per i periti il generatore di emergenza della Costa Concordia funzionò male e per breve tempo dopo l'urto della nave contro gli scogli, causando l'impossibilità di azionare i verricelli di recupero e lo sganciamento delle scialuppe di salvataggio, impedendo così il corretto 'riporto' al ponte di evacuazione degli ascensori in caso di emergenza.
Secondo gli esperti del tribunale, tuttavia, "nelle fasi successive all'incidente si è verificato un così marcato sbandamento trasversale della nave che con ogni verosimiglianza in breve tempo ha superato i 20 gradi critici previsti dalla normativa per la corretta discesa delle imbarcazioni di salvataggio". "In queste condizioni - osserva il collegio di periti - l'imbarcazione n.16 è rimasta incastrata durante la fase di ammaino e non è stato più possibile disincastrarla con operazioni manuali; in questa situazione la possibilità di manovrare il verricello avrebbe forse potuto aiutare l'operazione, ma date le condizioni di inclinazione della nave non è possibile stabilire con fondatezza il reale esito di una tale manovra".
I verricelli non sono classificati come utenze di emergenza secondo la normativa, ma Costa spa comunque li aveva agganciati alla linea elettrica di emergenza. Peraltro, secondo un'altra ricostruzione emersa dall'inchiesta della procura di Grosseto, i passeggeri che si erano affollati nelle scialuppe che rimasero incastrate per abbandonare la Concordia dovettero spostarsi in un altro punto della nave, mettendo ulteriormente a rischio la loro incolumità. Inoltre l'entrata in funzione, contemporaneamente, di 15 ascensori ostacolò la corretta procedura di emergenza di riporto al piano di evacuazione.