Crisi di governo
Cresce il fronte contrario al voto subito. Ma Zingaretti: "No governo Pd-M5S. Mattarella ci guiderà"
Renziani e M5S sembrano dialogare per un governo istituzionale. Zingaretti boccia l'ipotesi: "Darebbe spazio a Salvini". Il leader leghista vedrà Meloni e Berlusconi e si dice disposto a ritirare i ministri leghisti dal governo, intanto è duramente contestato a Catania e Siracusa. Di Maio: ci affidiamo a Mattarella.
La via è strettissima, piena di insidie. Si chiama "governo istituzionale": un esecutivo guidato da una figura terza, per mettere al riparo i conti con una manovra, fare il taglio dei parlamentari e una legge elettorale proporzionale. E, sul piano politico, prendere in contropiede Matteo Salvini. A ora è solo una suggestione, che circola negli ambienti parlamentari. Ma Matteo Renzi sarebbe pronto a mettere in campo questa idea e, nonostante il no deciso di Nicola Zingaretti, un pezzo di Pd potrebbe seguirlo. C'è poi Beppe Grillo, che annuncia il suo ritorno in campo "per salvare l'Italia dai nuovi barbari".
Salvini ha fretta di tornare al voto, "se stiamo qua tutto agosto a perdere tempo è un problema. Chi perde tempo lo spiegherà agli italiani, i parlamentari della Lega sono a Roma già da domani". Lo dice Matteo Salvini alle telecamere da Siracusa, e aggiunge "sono disposto a tutto pur di dare la parola agli italiani, in fondo non me lo ha ordinato il medico di fare il ministro".
Ma il ritorno di Grillo e le argomentazioni di Renzi suggeriscono che i tempi di questa crisi non saranno per nulla brevi. Con il presidente della Camera, Fico, che avverte il ministro dell'Interno: "I Presidenti di Camera e Senato convocano le Camere. Nessun altro". Infine, la Costituzione sancisce che solo il presidente della Repubblica può sciogliere le Camere e convocare le elezioni anticipate.
Renzi: folle andare al voto, serve esecutivo 'no tax'
Dalle pagine del Corriere della Sera, Renzi dice oggi "è folle andare al voto". E apre a un governo istituzionale "anche con il M5S". La spaccatura all'interno del partito democratico si conferma, una volta di più, con la replica di Nicola Zingaretti, che poche ore dopo, dalle pagine dell'Huffington post, boccia l'ipotesi di un governo Pd-M5s e lancia l'ennesimo appello all'unità. Poi, è di nuovo Renzi a parlare: appello a tutti per un esecutivo 'no tax'.
Zingaretti: "No a un governo Pd-M5S. Mattarella ci guiderà, il Pd sia unito"
"Queste sono le mie opinioni - scrive il segretario del Pd nel suo blog - ne dovremo discutere senza demonizzare idee diverse, senza accuse o invettive perché davvero siamo in una fase difficile nella quale c'è e ci sarà bisogno del contributo di idee e di lavoro di tutte e di tutti. Se concordiamo sul pericolo Salvini il primo assoluto bene da preservare è l'obiettivo dell'unità. Ma il primo passaggio per costruire l'unità è evitare di instillare veleno tra noi: non si dica che chi sostiene queste idee è per far fuori qualcuno, perché, ripeto, gli avversari io li ho sempre considerati e li considero fuori di noi".
Un'alleanza che darebbe spazio a Salvini
"Di fronte a una leadership della Lega che tutti giudichiamo pericolosa e che si appella al popolo in maniera spregiudicata è credibile imbarcarsi in un esperienza di governo Pd/5 stelle (perché di questo stiamo parlando) per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi magari dopo tornare alle elezioni? Su cosa? Nel nome della salvaguardia della democrazia? Io con franchezza credo di no", spiega Zingaretti. "E' forte dire nel nome della democrazia non facciamo votare? Ho anzi il timore che questo darebbe a Salvini uno spazio immenso di iniziativa politica tra i cittadini. Griderebbe lui allo scandalo. Daremmo a lui la rappresentanza del diritto dei cittadini di votare e decidere. Davvero allora i rischi plebiscitari sarebbero molto seri".
"Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni - conclude il segretario del Pd - per fortuna nei passaggi ci guiderà la saggezza e l'autorevolezza del presidente Mattarella".
L'appello di Renzi a tutti per un esecutivo 'no tax'
"L'appello è a tutti: a Grillo, ai Cinque stelle ma anche a Leu a Forza Italia e alla Lega. Prima di andare a votare si mettano a posto i conti e si mettano in sicurezza i risparmi degli italiani" dice Matteo Renzi al Tg5. "Un governo istituzionale? Per me le istituzioni sono una cosa seria, non la spiaggia del Papeete - aggiunge - ma se dovessi essere sintetico direi che dopo il governo No Tav e No Tap vorrei il governo No Tax".
Di Maio: ci affidiamo al Colle, serve buon senso
"Ci affidiamo alle decisioni del Presidente della Repubblica. L'unica apertura da fare è al buon senso. Tagliamo 345 poltrone. Nessun inciucio, nessun giochetto. Solo mezzo miliardo in meno di sprechi da investire in scuole, strade e ospedali", rilancia su Facebook Luigi Di Maio. E aggiunge: "Non ci sono giochi di palazzo che ci interessino, per il Movimento 5 Stelle ci sono semplicemente tre punti fondamentali". Uno: "Approvare subito il taglio di 345 parlamentari. E' un atto concreto, che vi farà risparmiare parecchi soldi e vi restituirà un Parlamento più efficiente. Ma è anche il simbolo di un cambiamento culturale e di mentalità della classe politica. Ci aspettiamo adesso che nessun partito trovi scuse su questo, dopo che questa riforma ha già passato 3 voti di 4 necessari. Ne manca solo uno. Ci vogliono solo due ore ed è fatta. Solo due ore. E il mio appello è rivolto a tutte le forze politiche in Parlamento". Due: "Approvato il taglio dei parlamentari, ci rivediamo subito in aula per capire chi abbia davvero intenzione di sfiduciare Giuseppe Conte come presidente del Consiglio dei Ministri. Il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco fino al fine". Tre: "Ci affidiamo alle decisioni del Presidente della Repubblica".
Di Maio: taglio parlamentari unica apertura possibile
"Volevo dirvi che domattina sarò a Roma con tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle. Se ce ne sarà bisogno staremo lì anche a Ferragosto. Dobbiamo tagliare i 345 parlamentari. Siamo ad un passo. Bastano due ore! L'unica apertura che ci interessa è questa, la chiediamo a tutte le forze politiche". Lo dice su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
L'intervista di Renzi al Corriere: "Folle votare, governo istituzionale anche con M5s"
"Andremo in Senato e ci confronteremo. E qui è in gioco l'Italia, non le correnti dei partiti. Chiederò di parlare e dirò che votare subito è folle", dice al Corriere, proponendo un'intesa larga, anche con i 5 stelle, per evitare le elezioni subito e dar vita a un governo istituzionale. "La priorità - argomenta Renzi - è evitare l'aumento dell'Iva. Vanno trovati 23 miliardi di euro", perché "prima vengono i risparmi degli italiani, poi le ambizioni di Capitan Fracassa". Inoltre, secondo Renzi, "Salvini deve lasciare il Viminale, Conte deve lasciare palazzo Chigi. I due saranno i leader di Lega e Cinque Stelle alle elezioni? Auguri. Ma, sfiduciati, non possono essere loro i garanti elettorali. Facciano la campagna, ma lascino gli uffici pubblici". Infine, il taglio dei parlamentari: "I 5 Stelle hanno scommesso molto su questa riforma. A me non piace. Ma devo ammettere che hanno ragione loro quando dicono che sarebbe un assurdo fermarsi adesso, a un passo dal traguardo. Si voti in Aula in quarta lettura e si vada al referendum: siano gli italiani a decidere". Quindi, conclude Renzi, "Faccio un appello a tutti. Dalla Lega ai 5 Stelle, da Forza Italia alla sinistra radicale, dalle Autonomie ai sovranisti fino ai gruppi parlamentari del Pd, della cui tenuta non dubito. A tutti. Ci vuole un governo istituzionale che permetta agli italiani di votare il referendum sulla riduzione dei parlamentari, che eviti l'aumento dell'Iva, che gestisca le elezioni senza strumentalizzazioni".
Salvini: "Zingaretti è il più coerente"
"In questo momento mi sembra molto più coerente il segretario del Pd Zingaretti. Nel senso che tutto il Pd ha insultato per più di un anno Di Maio, Conte, Grillo, Fico, mi sembra una posizione coerente quella di chi dice che dopo questo Governo c'è il voto". Salvini interviene da Taormina. "In democrazia scelgono gli elettori- dice- manovrine di palazzo alla Monti, un governo Renzi-Grillo sarebbe un governo alla Monti-Fornero. E non oso immaginare l'accoppiata Renzi-Grillo. Mi vengono i capelli dritti in testa".
"Totale fiducia e rispetto in Mattarella"
"Ho totale fiducia e rispetto del presidente Sergio Mattarella, che mi sembra abbia ben chiaro il bene dell'Italia" dice ancora Salvini, che dopo aver risposto alle domande dei giornalisti approfitta del mare della Sicilia: per un quarto d'ora si mette in costume e scende in spiaggia al Lido Caparena di Taormina, uno dei più eleganti del litorale, nuova tappa del suo Beach Tour nel sud Italia. "Niente mojito, solo acqua, con questo caldo..." commenta. "Finché ci siete voi non mi faccio il bagno" dice infine ai cronisti, mentre fa selfie con i bagnanti.
Salvini: noi con manovra pronta, Renzi pensa a poltrona
"Tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia per milioni di Italiani, nessun aumento dell'Iva ma riduzione delle tasse sulla casa. La nostra manovra economica è già pronta, a Renzi interessa solo perder tempo per salvare la poltrona". Così Matteo Salvini in una nota.
Il leader della Lega contestato a Catania
Protesta sotto il municipio di Catania contro Salvini. Una cinquantina di persone hanno gridato 'venduto', 'traditore', 'buffone'. La piazza è presieduta dalla polizia e dai carabinieri, ma sono volati schiaffi tra un gruppo di sostenitori del leader della Lega e altri che contestano duramente il vicepremier. Le due opposte 'fazioni' sono separate da un cordone della polizia ma c'è stato un contatto tra alcune persone e sono dovuti intervenire gli agenti. "Catania non si Lega" e "fuori i fascisti da Catania", gli slogan gridati dagli oppositori di Salvini. E ancora tensioni all'uscita del vicepremier leghista da Palazzo degli Elefant: l'auto del ministro degli Interni è stata accerchiata e raggiunta dai contestatori. A riportare la calma è stata la Polizia. La vettura è stata anche colpita da alcuni oggetti.
Salvini: vedrò alleati centro destra prossima settimana
"Conto di vedere sicuramente gli alleati a livello locale del centrodestra perché sicuramente alcune elezioni regionali ci sono: in Umbria sono fissate il 27 ottobre, in Emilia Romagna dovrebbbero essere a dicembre e poi ci saranno Calabria, Marche, Toscana. Sicuramente su questo l'alleanza che ha vinto tutte le elezioni negli ultimi mesi deve ritrovarsi e proporre candidati comuni prima possibile". L'ha detto a Catania Matteo Salvini. "Penso che già la settimana prossima ci ritroveremo con gli alleati per le regionali, ovviamente si parlerà anche di altro", ha anche detto.
Proteste anche a Siracusa
"Salvini fascista, historia docet" e ancora "olocausto mediterraneo" è il contenuto di cartelli esposti da un gruppo di giovani davanti al palco a Siracusa allestito per il comizio di Matteo Salvini. Alcuni sostenitori della Lega hanno risposto gridando 'Matteo, Matteo'.
Il primo tempo della crisi si apre oggi
Il primo tempo della crisi politica si aprirà oggi al Senato: i capigruppo dovranno decidere se convocare i senatori il 14 agosto, come chiede Salvini (ma ci sarebbe un'oggettiva difficoltà a mettere in moto la macchina parlamentare) o, come preferiscono Pd, M5s e gruppo misto, la settimana che si apre il 19. Secondo le ultime indiscrezioni, Salvini potrebbe addirittura ritirare i ministri leghisti dal governo se i tempi dovessero allungarsi. in questo caso al premier Conte non resterebbe che dimettersi senza attendere l'eventuale voto di sfiducia.
Si annuncia battaglia
E, nel silenzio di Palazzo Chigi, si attende di capire le mosse di Conte, che sta scrivendo il suo discorso al Parlamento. Non si sa se deciderà davvero di farsi sfiduciare o dopo aver parlato andrà direttamente a dimettersi. Se, come appare probabile, Conte rifiuterà di restare a gestire gli affari correnti da dimissionario (e farà così decadere anche Salvini dal Viminale), potrebbe aprirsi la strada a un governo di garanzia che traghetti il Paese al voto. Ma è in questo varco che proverebbe a inserirsi il tentativo di dar vita piuttosto a un esecutivo di transizione. L'emergenza sarebbe mettere in sicurezza i conti. La spinta potrebbe arrivare oggi da una eventuale tempesta sui mercati. E i fautori del governo di transizione potrebbero far leva sulla volontà del presidente Mattarella di garantire la tenuta dei conti, proponendo di non andare al voto senza una manovra che eviti l'aumento dell'Iva.