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ECONOMIA

Alta tensione

Crisi Grecia: Atene si siede al tavolo delle trattative senza proposte. Merkel: il tempo sta finendo

Il governo ellenico non porterà proposte prima di domani. Dijsselbloem: domani discuteremo richiesta Atene. La cancelliera tedesca: mancano pochi giorni per trovare una soluzione. Duri i 'falchi' dell'Eurozona, principalmente i paesi dell'Est

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La delegazione greca non ha presentato nuove proposte scritte all'Eurogruppo: è quanto si apprende da fonti vicine al dossier, che spiegano come questa assenza di richieste chiare abbia "innervosito" i ministri. Secondo fonti dell'eurozona, la delegazione greca avrebbe però anticipato a voce il piano. Un piano - che sembra - terrà conto delle precedenti indicazioni di Juncker.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ricorda che "ci sono pochi giorni a disposizione per trovare soluzione" e che è "impossibile prendere iniziative necessarie senza riforme".

Dijsselbloem: domani discuteremo richiesta Atene 
Intanto "domani l'Eurogruppo discuterà in teleconferenza la richiesta all'Esm di Atene", rende noto il numero uno dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem confermando così le indiscrezioni secondo cui la Grecia intende avanzare una richiesta di aiuti all'Esm.

Il primo ministro greco Alexis Tsipras terrà mercoledì un discorso di fronte al Parlamento europeo, dopo la vittoria al referendum del "no" alle proposte dei creditori internazionali per evitare il default.

"La Grexit non è un'opzione": è il mantra che reictano molti leader Ue in queste ore frenetiche, le ultime rimaste per evitare che Atene esca dall'euro.

Rigidi i Paesi dell'Est
Ma il referendum di domenica ha causato un ulteriore irrigidimento dei 'falchi' dell'Eurozona, principalmente dei paesi dell'Est che - entrati di recente nella moneta unica al prezzo di grandi sacrifici - non tollerano che vengano fatti sconti a un Paese che percepiscono come indisciplinato.

Per Peter Kazimir, ministro delle Finanze slovacco, una ristrutturazione del debito greco "è impossibile, è una linea rossa". E non sembra riscuotere troppa popolarità nemmeno l'opzione, suggerita dalla Bce, di un prestito ponte quale anticipo di futuri prestiti del fondo salva-Stati Esm.

Per il ministro delle Finanze finlandese, Alexander Stubb, a questo stato delle trattative non se ne parla nemmeno. Indiscrezioni circolate sulla stampa ellenica dicono che 16 governi dell'Eurozona su 18 non vedono l'ora di buttare fuori la Grecia.

Juncker: lotterà contro Grexit
A battersi fino alla fine per un'intesa è il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che, davanti al Parlamento Europeo in sessione plenaria, ha giurato che "lotterà contro la Grexit fino all'ultimo". 

Berlino non cambia idea
"Chi conosce i Trattati Ue sa che il taglio del debito è vietato", ha detto il ministro delle finanze Schaeuble. Da Parigi ribatte il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici: "Una Grexit sarebbe un terribile errore e un fallimento collettivo".
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