ECONOMIA
L'allarme
Crisi commercio. Un negozio apre, 2 chiudono. 5 mld d'affari illegali. L'allarme di Confesercenti
I dati Confesercenti mostrano che sono sparite il 40% delle attività nate nel 2010. Mentre il commercio illegale prolifica: 50mila abusivi per un giro di 5 miliardi
Confesercenti tra luglio e agosto, nel settore del commercio, mostrano che per ogni nuova impresa che ha aperto due hanno chiuso; mentre un'impresa su quattro dura addirittura meno di tre anni.
A giugno 2014 più del 40% delle attività aperte nel 2010 - quasi 27mila imprese - hanno chiuso bruciando investimenti per 2,7 miliardi di euro. Nei primi 6 mesi del 2014, il settore nel suo complesso ha perso circa 2,2 miliardi di euro di fatturato, stima l'associazione di categoria.
50 mila abusivi
L'allarme riguarda anche - e in gran misura - l'abusivismo. Un esercito di venditori abusivi rischia di mettere in ginocchio il settore del commercio ambulante che da solo rappresenta il 15 per cento delle attività commerciali.
Cinquantamila irregolari, in gran parte gestiti e sfruttati dalla criminalità organizzata, erodono in misura continua e crescente il fatturato (25 miliardi di euro annui) delle 180 mila imprese ambulanti che operano negli 8.000 comuni italiani, spesso lì dove il commercio tradizionale e soprattutto la grande distribuzione non arrivano. A sottolinearlo è Anva Confesercenti.
Giro d'affari di 5 miliardi
Così, complici la crisi economica, la mancanza di controlli adeguati e l'accondiscendenza di buona parte degli italiani (il 48 per cento secondo un sondaggio Confesercenti-SWG), 4-5 miliardi finiscono ogni anno nelle casse del commercio abusivo. E mentre gli illegali prolificano, cresce il numero delle imprese, ambulanti o tradizionali, che chiudono i battenti, facendo somigliare il saldo tra aperture e chiusure sempre più a un bollettino di guerra.
Negozi chiusi e non per le ferie. Aumenta il numero delle serrande abbassate per cessata attività. I dati elaborati da
A giugno 2014 più del 40% delle attività aperte nel 2010 - quasi 27mila imprese - hanno chiuso bruciando investimenti per 2,7 miliardi di euro. Nei primi 6 mesi del 2014, il settore nel suo complesso ha perso circa 2,2 miliardi di euro di fatturato, stima l'associazione di categoria.
50 mila abusivi
L'allarme riguarda anche - e in gran misura - l'abusivismo. Un esercito di venditori abusivi rischia di mettere in ginocchio il settore del commercio ambulante che da solo rappresenta il 15 per cento delle attività commerciali.
Cinquantamila irregolari, in gran parte gestiti e sfruttati dalla criminalità organizzata, erodono in misura continua e crescente il fatturato (25 miliardi di euro annui) delle 180 mila imprese ambulanti che operano negli 8.000 comuni italiani, spesso lì dove il commercio tradizionale e soprattutto la grande distribuzione non arrivano. A sottolinearlo è Anva Confesercenti.
Giro d'affari di 5 miliardi
Così, complici la crisi economica, la mancanza di controlli adeguati e l'accondiscendenza di buona parte degli italiani (il 48 per cento secondo un sondaggio Confesercenti-SWG), 4-5 miliardi finiscono ogni anno nelle casse del commercio abusivo. E mentre gli illegali prolificano, cresce il numero delle imprese, ambulanti o tradizionali, che chiudono i battenti, facendo somigliare il saldo tra aperture e chiusure sempre più a un bollettino di guerra.