ECONOMIA
Le previsioni
Confindustria: effetto Brexit, si riduce la crescita del Pil
Nel 2016. Stima precedente era dell'1, 4%. Nel 2017 +0, 6%
Secondo le stime del Centro studi di Confindustria, "il costo per l'Italia della Brexit si traduce, nel biennio 2016-2017, in 0,6 punti di Pil, 81 mila unità disoccupazione, 154 euro di reddito pro-capite e 113mila poveri". Si tratta di "stime prudenziali che non incorporano alcune variabili qualitative, e il bilancio finale potrebbe risultare peggiore".
Rischio recessione con il "no" al referendum
La risalita dell'economia è modesta e ci sono rischi di instabilità. Con la Brexit il rallentamento si estende e la dinamica degli scambi globali è destinata a ridursi. Tra le cause, oltre alla Brexit, le elezioni Usa e il referendum costituzionale "il cui fallimento potrebbe interrompere il recupero intrapreso e far ricadere l'economia italiana in recessione", aggiunge poi il Csc.
La vittoria del No al referendum costituzionale causerebbe un "caos politico" e lo scenario economico interno "sarebbe caratterizzato da cinque eventi ciascuno dei quali foriero di recessione". Tra gli effetti "l'aumento dei rendimenti che l'Italia deve pagare per piazzare sul mercato i titolo del debito pubblico; difficoltà nell'effettuare le aste con le quali il Tesoro emette i titolo di Stato; la fuga di capitali dal Paese, sia esteri che italiani; la caduta di fiducia di famiglie e imprese per l'aumento dell'incertezza riguardo lo scenario economico, infine il cambio dell'euro che potrebbe svalutarsi se i capitali in uscita dall'Italia abbandonassero anche l'area euro". L'effetto complessivo della vittoria del No, secondo Csc, è quantificato per il triennio 2017-2019 con il Pil che cala dello 0,7% nel 2017 e dell'1,2% nel 2018, salendo dello 0,2% nel 2019.