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Coronavirus

Cts

Locatelli: attenzione a giovani dove Dad più a lungo. 'Malati' no ma hanno bisogno di interventi

"Prolungandosi nel tempo" la pandemia, c'è stato un impatto sulle giovani generazioni con una interruzione di socialità, affettività e didattica.

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"Soprattutto in vista della ripresa dell'anno scolastico il prossimo anno, è importante mettere in campo strumenti  per una didattica in presenza significativamente maggiore rispetto agli ultimi due anni, con un occhio particolare a quanto attiene il trasporto pubblico locale e con l'attivazione di percorsi vaccinali, una volta che siano approvati dall'Agenzia del farmaco, anche per la popolazione pediatrica". Lo ha detto il presidente del Cts Franco Locatelli in audizione davanti alle commissioni congiunte salute e istruzione del Senato.

"L'età scolare e adolescenziale - ha proseguito Locatelli - sono particolarmente delicate:l'interruzione della didattica in presenza se può essere compensata dalla dad, induce comunque una deprivazione del tipo sociale ed emozionale le cui conseguenze non devono essere sottovalutate".   

Gli effetti di questa pandemia e delle sue conseguenze ha spiegato "saranno stimabili solo attraverso un adeguato intervallo temporale" ma già sono presenti nei giovanissimi con "sintomi da ansia e sintomi legati alla depressione: per esempio la paura di ammalarsi, che i cari si ammalino, di perdere il contatto con gli amici. La depressione si manifesta nei mesi successivi alle prime restrizioni con una perdita di motivazione e di scopo associata alla difficoltà di vedere una via di uscita. Anche il modo di giocare dei bambini è cambiato per i luoghi di gioco e di tipologia di gioco. Vi è un incremento del tempo di utilizzo di strumenti informatici,fattore che può contribuire a sviluppare fenomeni di isolamento sociale". 

"Mi sono sempre espresso su quanto sia fondamentale la didattica in presenza. Nella popolazione pediatrica il rischio di andare incontro a patologia grave da Covid è contenuto per non dire quasi irrilevante.  E  d'altra parte i ragazzi sono stati sovraesposti a stress psicosociale dalle restrizioni imposte dalla pandemia. In particolare una marcata interruzione della loro routine quotidiana", ha aggiunto.

"Queste generazioni hanno un percorso con qualche somiglianza come la guerra. Non c'è l'impatto evidente della distruzione della guerra ma c'è la percezione di un qualcosa che ha interrotto dei percorsi che andranno adeguatamente ripristinati". Ha detto il presidente del Cts,   "La fascia più critica è quella degli adolescenti, i piccoli si contagiano meno. Serve una attività educativa e formativa sul pre e il post scuola: serve un patto generazionale" con glia dolescenti, ha aggiunto Locatelli, rispondendo ad un'altra domanda. Il professore non ha escluso problematiche legate a disturbi della vista nei giovani, in conseguenza della dad e ha indicato la strada di campagne per valutare questo tipo di problemi. Un altro tema  connesso, riguarda il rischio obesità. "Lo stress influisce sul comportamento e la salute mentale e anche sui meccanismi che riguardano i bisogni primari, con un regime alimentare scomposto. Tutto questo nel tempo può contribuire allo sviluppo di obesità a breve e a lungo termine. Per motivi temporali non ci sono ancora studi conclusivi".

"Nel paese alcuni neuropsichiatri infantili autorevoli hanno richiamato l'incremento di accesso nei ps di popolazione di adolescenti che hanno compiuto atti suicidari, fortunatamente quasi sempre non andati a buon fine e atti di autolesionismo".  Ha spiegato 

Serve attenzione a giovani dove Dad più a lungo 'Malati no ma è generazione che ha bisogno di interventi mirati'   
"Malati no" ma siamo di fronte ad una"generazione meritevole di particolare attenzione, vigilanza e interventi mirati: è una generazione che per un periodo temporale non breve è andata incontro a una deprivazione sociale significativa. Nel Paese - lo dico senza polemica - c'è stata significativa eterogeneità a livello regionale, con alcuni territori che hanno spinto sulla dad anche al di fuori delle indicazioni che venivano a livello nazionale, in queste aree l'attenzione dovrà essere particolarmente sviluppata". Indicando il ruolo cruciale degli insegnanti come la presenza degli psicologi nelle scuole". Ha affermato il professore. 

19 giovanissimi morti per Covid sotto i 18 anni 
"Nella popolazione pediatrica il rischio di andare incontro a patologia grave da Covid è contenuto se non irrilevante, per tutto questo fortunatamente il prezzo pagato in termine di vite perse nella popolazione pediatrica è stato di 19 pazienti sotto i 18 anni che hanno perso la vita e spesso c'era una patologia concomitante". I giovanissimi "possono però essere esposti da stress in seguito alle misure per contenere la pandemia".
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