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MONDO

Le riforme del presidente Raul Castro

Vecchie auto addio, per i cubani si avvera il sogno americano

È entrata in vigore la legge che elimina l'obbligo di permesso governativo per l'acquisto di un'auto nuova. Il mercato impenna del 400 percento

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I cubani sono in trepidante attesa e affollano le concessionarie perchè da venerdì 3 gennaio 2014 è decaduto l'obbligo di autorizzazione governativa necessaria all'acquisto di auto nuove. Ma la realizzazione del sogno resta comunque lontana, perchè i prezzi sono impennati, con punte che sfiorano il 400 per cento.

Una nuova berlina Kia Rio che parte da poco più di 13 mila dollari negli Stati Uniti, a Cuba può costarne anche 42 mila. La macchina familiare Peugeot 508 che in Gran Bretagna viene commercializzata a  53 mila dollari, sull'isola ne costa anche 262 mila. Una sorte di tassa implicita sulle persone che possono permettersi un bene considerato di lusso, come l'auto.

"In tutta la mia famiglia, che vive un pò qui e un pò a Miami, non siamo riusciti ad arrivare a quella cifra" racconta il 28enne cubano Gilbert Losada, direttore musicale. "Aspettiamo di vedere se si abbassano i prezzi, che sono a livelli pazzeschi. Siamo davvero delusi".

La riforma
La liberalizzazione annunciata in passato è una delle 300 riforme promesse dal presidente Raul Castro e approvate dal partito nel 2011. Fin ora i cubani potevano acquistare solo veicoli usati a prezzi fissati dallo Stato. Per le auto nuove era necessario una particolate autorizzazione del Ministero dei Trasporti, solitamente accordata dopo mesi e solo a persone selezionate dall'autorità.

Sull'isola circolavano solo le vecchie macchine importate prima della rivoluzione del 1959: Chrysler, Ford, Buick, Plymouth, Pontiac. Alcune in buone condizioni altre tenute in piedi con pezzi di ricambio sovietici. Ora il mercato si è aperto e prezzi permettendo, in strada si potrebbero vedere anche i nuovi modelli.
 
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