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MONDO

"Grazie a chi ha visto The Interview"

Cyber attacco a Sony. Il capo della società rompe il silenzio: "Atto malvagio"

Il numero uno dell'azienda, Kazuo Hirai, interviene per la prima volta sul caso del film sgradito alla Corea del Nord e finito nel mirino degli hacker: "Uno degli attacchi più pericolosi della storia recente"

Il presidente della Sony, Kazuo Hirai (Ansa)
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Las Vegas (Stati Uniti) “È stato malvagio”. Il presidente della Sony, Kazuo Hirai, parla per la prima volta del caso del film The Interview e definisce in questo modo il cyber attacco contro la sua azienda che ha portato alla sospensione temporanea del film.

La vicenda 
Intervenendo a un evento a Las Vegas Hirai si è poi detto orgoglioso di coloro che hanno reagito contro le tattiche "di estorsione" degli hacker che si definiscono “Guardiani della pace”. Il film era finito nel mirino perché parla di un piano per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un, un tema che non è affatto piaciuto a Pyongyang. Secondo molti, dietro l’azione dei pirati informatici ci sarebbero le autorità nordcoreane, che però negano di essere coinvolte.

Ringraziamenti a chi ha visto il film 
"Sia la Sony che gli ex impiegati e gli attuali sono stati vittime di uno degli attacchi più malvagi e pericolosi della storia recente", ha detto Hirai. Parlando poi con la stampa, il numero uno della Sony ha detto che sarebbe stato "negligente" da parte sua non commentare gli eventi accaduti in queste ultime settimane. Hirai non ha offerto nuove informazioni riguardo al cyber attacco, ma ha detto che la libertà di parola e di espressione sono "molto importanti" per la Sony. Ha quindi ringraziato chi ha proiettato la pellicola e "soprattutto le persone che hanno visto il film nei cinema o online".
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