ECONOMIA
A gennaio 2015 +131mila occupati rispetto al 2014
Dati Istat. Poletti: "Segnali incoraggianti sul fronte degli occupati"
Il ministro del Lavoro: "E' un risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell'occupazione, nei prossimi mesi potremo vedere l'effetto pieno delle misure varate dal Governo con la riforma del lavoro"
Roma
Non nasconde la sua soddisfazione il ministro del Lavoro Poletti per i dati Istat sull'occupazione a gennaio. "Il lieve incremento registrato anche a gennaio (+ 11 mila unità rispetto al mese di dicembre) - ha detto il titolare del ministero del Welfare - porta ad un aumento complessivo di 131 mila occupati su base annua. E' un risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell'occupazione, che - insieme ai segnali positivi di crescita della produzione industriale e della fiducia di imprese e consumatori - fa intravedere la possibilità di un 2015 migliore per l'occupazione e l'economia, con un quadro di maggiore stabilità in grado di favorire gli investimenti delle imprese".
Poletti poi parla del Jobs Act e dei possibili benefici della riforma sul fronte occupazionale. "Nei prossimi mesi - aggiunge il ministro - potremo anche vedere l'effetto pieno delle misure varate dal Governo con la riforma del lavoro e con la legge di stabilità per sostenere la ripresa e, in particolare, per favorire l'occupazione stabile: la decontribuzione triennale per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato, la deducibilità dal calcolo dell'IRAP e l'introduzione del nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti". "Anche la riduzione della precarietà, a seguito dell'abolizione delle tipologie contrattuali più precarizzanti, potrà favorire la ripresa dei consumi, in quanto dà alle persone una prospettiva più certa e definita" conclude Poletti.
Poletti poi parla del Jobs Act e dei possibili benefici della riforma sul fronte occupazionale. "Nei prossimi mesi - aggiunge il ministro - potremo anche vedere l'effetto pieno delle misure varate dal Governo con la riforma del lavoro e con la legge di stabilità per sostenere la ripresa e, in particolare, per favorire l'occupazione stabile: la decontribuzione triennale per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato, la deducibilità dal calcolo dell'IRAP e l'introduzione del nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti". "Anche la riduzione della precarietà, a seguito dell'abolizione delle tipologie contrattuali più precarizzanti, potrà favorire la ripresa dei consumi, in quanto dà alle persone una prospettiva più certa e definita" conclude Poletti.