MONDO
"Summit migranti è anche su nostra adesione"
Davutoglu: Turchia pronta a essere membro Ue. Schulz: per Europa libertà stampa non negoziabile
Lo ha dichiarato il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, a Bruxelles per il vertice straordinario dei leader europei e turchi in cui affrontare la crisi dei rifugiati. Davutoglu ha incontrato Schulz che ha spiegato che "sono stati sollevati" tutti i temi riguardanti Europa e Turchia. Migranti, relazioni bilaterali, liberalizzazione dei visti, azione Nato nel mar Egeo, e poi anche questione curda e stampa.
Schulz, per Europa libertà stampa non negoziabile
Ma sulla Turchia pesa il nodo sulle pratiche democratiche, inclusa la libertà di stampa. Il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz, incontrando il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, ha sollevato tra l'altro "la questione curda e quella del quotidiano Zaman. Abbiamo avuto uno scambio molto aperto e Davutoglu non era d'accordo con il mio punto di vista" sulla vicenda del quotidiano turco di opposizione, la cui redazione è stata occupata dalle forze dell'ordine, con la sostituzione del direttore e l'imposizione di una linea editoriale filogovernativa. Lo ha riferito lo stesso Schulz al termine dell'incontro.
Schulz ha ricordato a Davutoglu che per l'Ue "la libertà di stampa è un elemento chiave e non negoziabile della nostra identità. Ho preso atto delle spiegazioni del primo ministro" riguardo l'accaduto. Il disaccordo sulla linea editoriale, ha continuato, "non può portare all'occupazione da parte della Polizia di un giornale indipendente", pur non essendo lo stesso Schulz "tra i più entusiasti lettori di Zaman".Rispondendo alla domanda di un cronista, Schulz ha precisato che "la descrizione della Turchia come un sistema autoritario è sua, non mia", ma certo, ha aggiunto, "ci sono elementi preoccupanti". Anche se "le relazioni con la Turchia restano difficili", Schulz ha spiegato che ciò, con il disaccordo su questioni chiave come la libertà dei media, non impedisce di cercare di agire insieme sul fronte della crisi dei migranti.
Il caso Zaman
Ma tra venerdì e sabato qualcosa potrebbe essere cambiato. La notizia del commissariamento del principale quotidiano turco, Zaman, e le immagini della repressione delle proteste con i gas lacrimogeni, hanno fatto il giro del mondo. Segnali troppo forti questa volta per essere ignorati. Finora la repressione sempre più violenta della minoranza curda e l'incarcerazione dei giornalisti di opposizione era di fatto stata messa tra parentesi dall'Ue, alle prese col rischio di veder crollare Schengen. Persino l'appello di Can Dundar, direttore del quotidiano turco Cumhuriyet arrestato per un'inchiesta del suo giornale, rivolto dal carcere (nel quale rimase tre mesi insieme al suo vice) ai leader europei proprio alla vigilia dell'accordo Ue-Turchia del 29 novembre scorso, non aveva sortito effetti.