MONDO
Accusato anche di possesso illegale di armi da fuoco
Arabia Saudita, 21enne sarà decapitato e crocifisso in pubblico
La Corte Suprema conferma la sentenza emessa da un tribunale di Gedda nei confronti di un giovane che ha partecipato a una manifestazione antigovernativa quando aveva 17 anni
Gedda (Arabia Saudita)
Sarà decapitato e poi crocifisso in pubblico: è la condanna inflitta in Arabia Saudita a un 21enne che nel 2012, quando aveva 17 anni, partecipò a una manifestazione antigovernativa. La sentenza, emessa da un tribunale di Gedda nel maggio scorso, è stata confermata dalla Corte Suprema e dovrebbe essere eseguita in questi giorni.
A riferire la notizia sono diverse testate internazionali, fra le quali il Times. Ali al-Nirm, questo il nome del giovane, è accusato anche di possesso illegale di armi da fuoco ed è il nipote di Sheikh Nimr al-Nimr, 53 anni, storico critico del regime saudita.
Le crocifissioni in Arabia Saudita prevedono che il condannato venga prima decapitato, poi che il suo corpo sia esposto al pubblico a scopo di monito.
A riferire la notizia sono diverse testate internazionali, fra le quali il Times. Ali al-Nirm, questo il nome del giovane, è accusato anche di possesso illegale di armi da fuoco ed è il nipote di Sheikh Nimr al-Nimr, 53 anni, storico critico del regime saudita.
Le crocifissioni in Arabia Saudita prevedono che il condannato venga prima decapitato, poi che il suo corpo sia esposto al pubblico a scopo di monito.