Roma
Def al consiglio dei Ministri: vertice di maggioranza, sul tavolo il nodo flat tax
Si susseguono le riunioni a palazzo Chigi in vista del varo del Def che dovrà fissare i paletti per la prossima legge di bilancio. Nella bozza di documento che arriverà sul tavolo del consiglio dei Ministri questa sera, ipotesi di flat tax a due aliquote coperta con la riduzione delle spese fiscali
E' un susseguirsi di riunioni a palazzo Chigi in vista del consiglio dei Ministri di questa sera per il varo del Def che dovrà fissare i paletti per la prossima legge di bilancio. Dopo una prima riunione senza i vicepremier, è stata la volta di un vertice di maggioranza con il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i ministri Giovanni Tria e Riccardo Fraccaro.
Il Documento arriva sul tavolo del Cdm con poche certezze - in primis la drastica revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il 2019 dall'1 allo 0,2% - e molti nodi a partire da quello della flat tax fino ai livelli di debito.
A far tornare alla ribalta il tema della tassa piatta non è tanto l'obiettivo imminente di ridurre la pressione fiscale quanto l'approssimarsi della scadenza elettorale in Europa. Il Carroccio vuole blindare l'operazione nel Def per poi applicarla con la manovra d'autunno, mentre il ministro Giovanni Tria frena perché il taglio costerebbe ben 12 miliardi e in questa fase di rallentamento dell'economia sarebbe impensabile recuperare le coperture idonee per poterle indicare nero su bianco nel Documento.
Apparentemente più accomodante invece nelle ultime ore Luigi Di Maio che, pur dando il proprio sostegno alla flat tax, ha posto alcuni paletti: "Se rivolta non ai ricchi ma al ceto medio, alle famiglie, alle imprese". Il vicepremier si è fatto anche "garante" del suo inserimento nel Def e della "sua prossima implementazione nei tempi previsti".
Graduale estensione del regime d'imposta sulle persone fisiche a due aliquote: 15 e 20%
La sintesi di queste posizioni al momento è quella riassunta nelle ultime bozze circolate prima del consiglio dei Ministri, dove viene ribadito l'impegno del governo per una riforma fiscale che porti verso la flat tax che prevede due aliquote differenziate. "Il sentiero di riforma per i prossimi anni prevede la graduale estensione del regime d'imposta sulle persone fisiche a due aliquote del 15 e 20 per cento, a partire dai redditi più bassi, al contempo riformando le deduzioni e detrazioni", si legge nella bozza del Pnr (Piano nazionale di riforma, ndr).
Copertura dalla riduzione delle spese fiscali
E la novità sta nell'ultima frase, dove si dice che la copertura sarà individuata da una revisione delle tax expenditures, cioè quel lungo elenco di detrazioni e deduzioni fiscali da anni nel mirino dei diversi governi. L'operazione, si legge ancora, sarà "coperta da una riduzione delle spese fiscali, salvaguardando quelle destinate al sostegno della famiglia e delle persone con disabilità".