ECONOMIA
Def, tesoretto di 5.6 mld interessi in meno grazie a QE. Privatizzazioni non in linea con target Ue
Questo il giudizio dei tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato che passano al setaccio il documento di economia e finanza licenziato dal governo. Buone notizie in arrivo per la riduzione del deficit, ammonizione per quanto riguarda i capitoli privatizzazioni e Jobs Act
La buona notizia per il 2015 arriva dal problema annoso dell'economia italiano, ovvero quello della spesa per interessi sul debito. Secondo i tecnici del bilancio della Camere, grazie all'acquisto di titoli del Quantitative Easing di Mario Draghi, il rapporto sarà di 5,8 miliardi in meno, ovvero diminuirà del 7,7%,
Vero e proprio ossigeno per la ripresa che nel 2016 prevede un incremento del 2,7%. Nel 2014 la spesa per interessi si è attestata al 4,7% del Pil (75,2 miliardi), riducendosi del 3,5% rispetto al livello del 2013 (78 miliardi di euro).
Attenzione al capitolo "Privatizzazioni" del Documento di economia e finanza appena licenziato da Governo. Passando al setaccio le diverse sezioni i funzionari delle commissioni competenti di Palazzo Madama e Montecitori, hanno infatti rivelato che non è il linea con le direttive della Commissione Europea.
Il Servizio Bilancio del Senato, in particolare, pone sotto i riflettori le criticità dei target richiesti da Bruxelles.
Nel Def si prevede nel quadriennio 2015-2018 un "significativo concorso dei proventi da privatizzazioni" per la riduzione del debito (rispettivamente allo 0,41, 0,5, 0,5 e 0,3 per cento di Pil) attestandosi complessivamente nel periodo a una cifra di poco
inferiore ai 30 miliardi di euro". Tale livello, fanno notare, è "inferiore a quello che attende la Relazione della commissione Ue sugli squilibri macroeconomici pari allo 0,7% del PIL l'anno per il triennio 2015-2017". Relazione che tiene comunque conto dei ritardi di attuazione della riforma delle privatizzazioni.
I tecnici del Servizio Bilancio del Senato ricordano quindi le "difficoltà" sul fronte del conseguimento degli obiettivi programmatici e il ridimensionamento di anno in anno delle attese. La correzione percentuale prevista di 1 punto nel percorso di riduzione del debito, grazie alle privatizzazioni viene diminuito quindi a 0,7 punti percentuali di Pil per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017, obiettivo poi ulteriormente circoscritto (nella Nota di aggiornamento) per il 2014 a un importo pari a poco meno dello 0,3 per cento ed ora ridimensionato dal DEF in esame per il periodo 2015-2017 ai livelli sopra indicati".
Ammonizione al governo da parte dai tecnici della Commissione Bilancio di Palazzo Madama anche per la parte del Def 2015 che definisce un cronoprogramma per l'attuazione del Jobs act. In particolare per l'adozione, entro maggio 2015, dei decreti della legge delega sulla semplificazione delle procedure e degli adempimenti e sull'Agenzia per l'attività ispettiva. Oltre che, entro giugno dello stesso anno, di quelli su ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro.