POLITICA
Riforme
Delrio: "Se la minoranza Pd vuole il voto, lo dica". D'Alema: "Parole stupefacenti"
Ieri la minoranza interna del partito ha mandato "sotto" il governo in Commissione alla Camera votando con le opposizioni sulla riforma del Senato. Un atteggiamento "bacchettato" dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. L'irritazione dell'ex premier D'Alema: "Parole stupefacenti, l'economia va male e Delrio striglia i parlamentari"
Le parole di Delrio si fanno subito più dure:"Gli incidenti parlamentari possono anche capitare - continua l'ex sindaco di Reggio Emilia - ma quello che è successo ieri non esiste. C'è un accordo, il governo è impegnato ad andare avanti con il programma, basta segnali di vecchia politica".
D'Alema: "Parole stupefacenti"
Parole non digerite dall'ex premier Massimo D'Alema che si schiera apertamente con la minoranza dem, giudicandole espressioni "stupefacenti". Soprattutto, secondo il presidente della Fondazione Italianieuropei, "nel giorno in cui escono i dati della produzione industriale con l'ennesimo segno meno a conferma della gravità della crisi del nostro paese". Un contesto in cui D'Alema non si aspetta che Delrio "non trovi di meglio che minacciare i parlamentari. Delrio - continua l'ex presidente Ds - dovrebbe sapere che le riforme costituzionali sono materia squisitamente parlamentare e che i deputati e i senatori hanno il diritto e il dovere di cercare di migliorare testi che restano contraddittori e mal congegnati malgrado il notevole impegno della relatrice".
Gli emendamenti all'Italicum al Senato
Altro fronte delle riforme, la legge elettorale, al vaglio del Senato. Dopo i tantissimi emendamenti al ddl presentati dalla Lega Nord, Forza Italia - che pure ha siglato il Patto del Nazareno d'intesa con la maggioranza - ne ha presentati 1650. Questo il totale degli emendamenti: circa 12 mila. Solo 23 quelli presentati dal Pd e 10 quelli del Movimento 5 Stelle, 108 sono di Sel. Il resto del partito di Matteo Salvini.