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POLITICA

Martedì il giuramento

"Difficoltà e speranze" ma anche riforme ed unità nel discorso d'insediamento di Mattarella

La parole d'ordine saranno quelle già pronunciate nella sua prima dichiarazione da Presidente della Repubblica, ma il neo Capo dello Stato si muoverà nel solco tracciato dai suoi predecessori

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Un intervento breve, al massimo 30 minuti. E' questa la prima indicazione data dal neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai suoi amici/collaboratori che insieme a lui stanno lavorando al discorso che Mattarella terrà davanti al Parlamento, alle 10.

Un discorso di cui si immaginano e si conoscono già i punti cardine, in parte perché indicati da Mattarella stesso nella sua prima dichiarazione da Presidente (e cioè le difficoltà e le speranze degli italiani), ed in parte perché palesati negli incontri e nelle telefonate fatte dal nuovo inquilino del Colle nella sua prima domenica da Presidente. E quindi Europa, lavoro, e riforme, nel solco tracciato dai due predecessori al Quirinale Giorgio Napolitano e Carlo Azeglio Ciampi, senza dimenticare però l'unità nazionale e la crisi economica.

E proprio in chiave unitaria può essere letta la presenza al Quirinale di Silvio Berlusconi. Come confermato da fonti di Fi, il cerimoniale della Presidenza della Repubblica ha infatti previsto la presenza alla cerimonia delle alte cariche dello Stato e dei leader e segretari delle forze politiche. Sarà assente Beppe Grillo, che auspica però un incontro a breve con il neo Capo dello Stato.  

Al gruppetto che in queste ore gli sta materialmente accanto nel mini appartamento della Consulta — tra cui i giornalisti Gianfranco Astori e Giovanni Grasso ed il deputato Pd Luciano Garofani — il Presidente ha indicato il cuore del discorso di investitura: cuore che dovrà pulsare sull’idea del rinnovamento. Riforme quindi come già Napolitano aveva chiesto e ripetuto più volte. Ma non riforme fini a se stesse ma, come da natura 'costituzionalista' del nuovo Presidente, riforme per non tradire la Carta e per renderla anzi più aderente al Paese.

E come in un ideale passaggio dalla teoria alla pratica, se il cuore dell'intervento sarà l'innovazione, l'anima del discorso d'insediamento del nuovo inquilino del Colle sarà invece il Paese e quindi gli italiani. E con loro quelle sofferenze, come il 40% di disoccupazione giovanile che non può non colpire il rappresentante della Nazione, e quelle speranze che sono incarnate oggi dagli spiragli di ripresa economica che finalmente anche l'economia italiana comincia a vedere. 
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