ECONOMIA
Il ministro della Pubblica Amministrazione: "Nessuno perderà stipendio e lavoro"
Dipendenti Province a rischio stipendio, Madia: "Allarme Cgil infondato"
Il titolare della Pa risponde all'allarme lanciato in giornata dal responsabile Settori Pubblici della Cigl, Marco Gentile, che aveva puntato il dito anche contro l'inerzia del governo, le "lentezze delle regioni e i tagli della legge di stabilità 2015"
Roma
"Infondato. Nessuno perderà lo stipendio e il lavoro". Sono le parole del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia in merito all'allarme lanciato dalla Cgil sul rischio-stipendi per i dipendenti delle Province a partire da giugno per i tagli previsti dalla legge di stabilità. In serata a intervenire è stato anche il sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa che ha risposto al sindacato che ha accusato il governo di 'inerzia' nella gestione del problema. "Lanciare allarmi come fa la Cgil - ha detto il sottosegretario - non solo è sbagliato ma è anche irresponsabile soprattutto nei confronti dei dipendenti, che sono e saranno garantiti nei loro diritti".
Per il responsabile Settori Pubblici della Cgil, Michele Gentile, "in molte province non ci saranno più i soldi per pagare i dipendenti pubblici e nel frattempo non si è provveduto a ricollocare gli esuberi" derivanti dal superamento previsto dalla riforma Delrio. "La Legge Delrio - ha risposto dal canto suo Bressa - si sta attuando e i provvedimenti previsti dalla legge di stabilità stanno trovando applicazione. Le Regioni stanno facendo la loro parte. Si sta realizzando la più grande riforma della pubblica amministrazione della storia della Repubblica". Si tratta, sottolinea, di "un processo complesso che ha bisogno di tempo".
La Cgil aveva puntato il dito anche contro le "lentezze delle regioni e i tagli della legge di stabilità 2015". Il sindacalista Gentile avevasnocciolato poi alcune questioni, come il fatto che non siano ancora "uscite le tabelle di equiparazione", strumento base per effettuare i trasferimenti dei dipendenti pubblici. Poi la mancanza del "decreto sui criteri di mobilità". Tutto ciò, ha spiegato, "mentre si fanno sentire gli effetti dei tagli sulle risorse destinate alle Province. Effetti spaventosi".
Per il responsabile Settori Pubblici della Cgil, Michele Gentile, "in molte province non ci saranno più i soldi per pagare i dipendenti pubblici e nel frattempo non si è provveduto a ricollocare gli esuberi" derivanti dal superamento previsto dalla riforma Delrio. "La Legge Delrio - ha risposto dal canto suo Bressa - si sta attuando e i provvedimenti previsti dalla legge di stabilità stanno trovando applicazione. Le Regioni stanno facendo la loro parte. Si sta realizzando la più grande riforma della pubblica amministrazione della storia della Repubblica". Si tratta, sottolinea, di "un processo complesso che ha bisogno di tempo".
La Cgil aveva puntato il dito anche contro le "lentezze delle regioni e i tagli della legge di stabilità 2015". Il sindacalista Gentile avevasnocciolato poi alcune questioni, come il fatto che non siano ancora "uscite le tabelle di equiparazione", strumento base per effettuare i trasferimenti dei dipendenti pubblici. Poi la mancanza del "decreto sui criteri di mobilità". Tutto ciò, ha spiegato, "mentre si fanno sentire gli effetti dei tagli sulle risorse destinate alle Province. Effetti spaventosi".