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SPORT

Conferenza stampa dell'atleta

Doping, Alex Schwazer: "Stavolta non ho fatto errori"

"Non devo scusarmi con nessuno", dice il marciatore in conferenza stampa. "Qualcuno non vuole che vada a Rio". Il legale: "E' una vicenda brutta e sporca, sicuramente faremo denuncia penale contro ignoti". E l'allenatore Sandro Donati: "E' una vendetta contro di me" 

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"Questa volta non ho commesso errori". Alex Schwazer in conferenza stampa a Bolzano contesta i dati della nuova positività al doping. "Darò il cento per cento per chiarire", afferma, "Non devo scusarmi, non ho fatto alcun errore", ripete. "Non è come 4 anni fa, questa volta non ho sbagliato, non devo scusarmi con il mio allenatore e con chi mi è vicino".

 "Come quattro anni fa sono ancora qua per metterci ancora la faccia, per rispetto di chi mi è vicino. Oggi però non ci sono scuse per errori fatti", spiega il marciatore. "Sono stato informato ieri di questa positività, per me è un incubo, è la peggior cosa che poteva succedere. Però posso giurare che qui andremo a fondo: ho investito troppo in questo ritorno e sto dando troppo, così come chi mi aiuta e mi sta vicino", aggiunge il campione olimpico di Pechino nella 50 km. "Ci sono già state delle ostilità per non farmi gareggiare e vincere a Roma, qualcuno non vuole che vada a Rio. I tempi sono stretti e darò il cento per cento per chiarire". 

"Che senso ha prendere questa sostanza, e poi a Capodanno, una sostanza che già so che non
serve, non procura alcun vantaggio", si difende Schwazer. "Ho il vomito quando sento parlare di doping, cercherò di andare alle Olimpiadi perché me lo devo, per il sudore, perché non è marketing, io andrò in fondo e poi basta. Io non ho sbagliato". 

Il legale: vicenda sporca, faremo una denuncia penale
Con Schwazer c'è l'avvocato Gerhard Brandstaetter, che afferma  "E' una vicenda brutta e sporca, sicuramente faremo denuncia penale contro ignoti", "è successo quello che Alex ha sempre temuto, ci difenderemo". "Si tratta di accuse false e mostruose", aveva già commentato il legale.

Il marciatore  è stato nuovamente testato positivo durante un controllo antidoping. "Non possiamo accettare tutto questo - sottolinea l'avvocato - è ingiusto. Alex in questa vicenda non ha alcuna responsabilità, cercheremo di acclarare la verità". E avanza un sospetto: "La vicenda è strana: una prova a gennaio negativa e a maggio dopo che ha vinto a Roma risulta positiva con sostanze anaboliche che nulla hanno a che fare con sport di resistenza".

L'allenatore Donati: Alex paga per una vendetta contro di me
"Da questa vicenda mi sono reso conto di due cose: la prima è che l'atleta trovato positivo diventa una preda, un soggetto singolo e debole su cui ci si può accanire. La seconda è che l'odio che c'era nei miei confronti per le mie lotte al doping doveva trovare una vendetta. Eccola servita". Così l'allenatore di Alex Schwazer, Sandro Donati, difende il marciatore altoatesino. "Non lascerò mai Alex. Considerando il passato lui è l'idendikit perfetto dell'atleta che si dopa all'insaputa dell'allenatore e di coloro che gli stanno accanto. Quindi quale migliore pretesto avrei avuto per abbandonarlo dicendo che non me ne ero accorto. Questo non accadrà mai resterò accanto ad Alex. Non avete idea di quante ingiurie stanno arrivando ma non mi importa continuino pure".

"Con Alex abbiamo iniziato un percorso unico",  ricorda il tecnico. "Abbiamo fatto 35 controlli ematici all'Ospedale San Giovanni e i risultati li abbiamo dati alla Wada e alla Iaaf non ricevendo risposte. Alex ha anche rinunciato alle finestre quotidiane per i controlli, rendendosi disponibile 24 ore al giorno". 
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