MONDO
Era stata chiusa per pacchi sospetti
Dopo Charlie Hebdo, dodici arresti a Parigi. Evacuata e poi riaperta la gare de l'est
Saranno interrogate in merito "al possibile sostegno logistico" ai terroristi. E dopo le scuse di Obama per la scarsa presenza americana Kerry motiva la sua assenza alla marcia di domenica: Ero in Asia
Dodici arresti
Intanto dodici persone, nove uomini e tre donne, sono state arrestate ed interrogate nella notte nelle banlieue di Parigi perché sospettate di aver fornito "sostegno logistico (armi ed auto) ai due fratelli franco-algerini Kouachi, autori del massacro (12 persone) alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e Amedy Coulabaly, che ha ucciso una poliziotta e 4 clienti di ebrei un negozio kosher a Vincennes.
Raid in corso
Altri raid sono ancora in corso a Montrouge, subito fuori Parigi, dove Coulibaly uccise la sua prima vittima, una poliziotta, a Grigny dove è cresciuto, a Fleury-Merogis a sud della capitale a Epinay-sur-Seine, a nord.
Usa assenti alla manifestazione di domenica. Kerry: ero in Asia
E dopo le polemiche sulla scarsa presenza dell'America alla manifestazione di domenica a Parigi, John Kerry, giunto nella capitale francese, ha motivato la sua assenza perché era in missione in Asia. Il segretario di Stato Usa ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, prima di incontrare il presidente François Hollande.
Incontro Kerry-Hollande
"È bello essere con te, abbiamo molto di cui parlare", ha detto Kerry, arrivato ieri sera in Francia, a Fabius. Il segretario di Stato aveva detto che sarebbe andato a Parigi per darle "un grande abbraccio" dopo gli attacchi terroristici della scorsa settimana, in cui sono state uccise 17 persone.
Due milioni in marcia
Alla marcia di domenica hanno sfilato due milioni di persone e - tranne il russo Vladimir Putin, che comunque ha inviato il suo ministro degli Esteri, Serghei Lavrov - tutti i leader alleati della Francia erano uniti in prima fila con Francois Hollande.
Solo amabasciatore americano
Per gli Usa c'era solo, nelle retrovie, l'ambasciatore, la signora Jane Hartley. La scelta del presidente Barack Obama di non andare è stata criticata e la Casa Bianca ha chiesto scusa.