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ECONOMIA

Intervista De Telegraaf

Draghi: "La ripresa c'è ma è debole"

Il presidente della Bce parla al quotidiano olandese: "Per fermare gli squilibri nell'Ue servono riforme strutturali"

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La ripresa c'è ma è ancora debole. È l'analisi del presidente della Bce, Mario Draghi, in un'intervista al quotidiano olandese De Telegraaf. Il numero uno dell'Eurotower esamina la situazione nell'area euro, sottolineando come da nove mesi l'economia sia ripartita ma distribuita in maniera non uniforme tra i Paesi. Graduale quindi l'accelerazione ma resta il probelma della disoccupazione troppo alta. Altro elemento preso in considerazione da Draghi è l'inflazione: bassa ma senza il rischio di una deflazione nel senso di un calo dei prezzi su tutto lo spettro nell'area euro. 

Inflazione che dipenderà anche dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle tensioni in Iraq. I più alti prezzi del greggio, dice Draghi, avranno comunque un impatto, almeno in assenza di un ulteriore apprezzamento dell'euro e, in un contesto di bassa inflazione, la riduzione dei livelli di debito, che è molto importante in larga parte dell'area euro, diventerà più difficile.

In questo contesto un eventuale piano di acquisto di bond è possibile nel mandato della Bce, se gli acquisti puntano ad assicurare la stabilità dei prezzi. Per Draghi però la Bce potrebbe eventualmente procedere all'acquisto se ci fosse un deterioramento delle aspettative di inflazione di medio termine, con gli acquisti che potrebbero includere non solo bond dei governi ma anche prestiti del settore privato.

Dall'economia alla politica, il presidente della Bce avanza anche l'ipotesi di una riforma dei poteri di Bruxelles. Una necessità, secondo Draghi, per garantire il futuro dell'euro. La ricetta è quella di riforme strutturali, la cui assenza è la causa del grande squilibrio nell'Eurozona.

Tra le misure indicate norme fiscali più severe, un'unione bancaria e un'unione monetaria perfetta. Obiettivi da raggiungere dando più poteri alla Commissione europea o gli Stati membri in sede di Consiglio europeo o creando nuovi organismi europei, come un'Autorità di bilancio europeo. 
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