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MONDO

Svelata l'identità

Ecco il volto di "Jihadi John", il boia dell'isis

Si chiama Mohamed Emwazi, ha 27 anni ed è di Londra. Laureato in informatica, cresciuto in una famiglia del ceto medio. Era già stato arrestato nel 2010 dall'antiterrorismo inglese 

Prima foto Jihadi John adulto
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Roma Un cappellino da baseball, baffi e pizzetto: appare così, nella prima foto pubblicata in esclusiva dall'emittente britannica Sky News, il boia dell'Isis 'Jihadi John', identificato come Mohamed Emwazi, ai tempi in cui frequentava l'università londinese di Westminster. 

L'identità svelata
La Bbc e il Washington Post ne avevano rivelato l'identità: Mohammed Emwazi, informatico 27enne londinese di origine kuwaitiana, un apparentemente tranquillo britannico che, arrivato a un certo punto della sua vita, avrebbe abbracciato l'integralismo. Il vero nome di "Jihadi John" era già noto alle autorità britanniche che hanno deciso di non rivelarlo prima per non compromettere le indagini.

Emwazi era apparso per la prima volta nel video della decapitazione del giornalista americano James Foley lo scorso agosto. Anche da Londra, il direttore del gruppo di attivisti musulmani britannici Cage conferma: "C'è una forte somiglianza tra Mohamed Emwazi e Jihadi John", ha detto Asim Qureishi, che ha conosciuto Emwazi nel 2009 e lo descrive "come estremamente gentile, educato e umile. Una persona molto diversa da quella apparsa nei video". Anche gli investigatori statunitensi ritengono che il londinese Mohammed Emwazi sia 'Jihadi John'. A confermarlo all'agenzia Reuters sono state due fonti americane.  

Bufera sui servizi britannici
Intanto, prosegue il dibattito sulle falle della sicurezza britannica. Anche il sindaco di Londra Boris Johnson ha sottolineato gli errori dei servizi britannici nei confronti di 'Jihadi John'. Parlando con la Bbc, ha attaccato il governo per aver ammorbidito nel 2012 le misure che prevedevano gli arresti domiciliari per i sospetti terroristi. "E' stato un errore dare il beneficio del dubbio a gente che vuole farci del male", ha detto Johnson, "quando si ha a che fare con certe persone è fondamentale tenerle sotto controllo e privarli della loro rete di sicurezza".

Cameron difende l'operato degli 007
Il premier britannico David Cameron ha, invece, difeso con forza i servizi segreti di sua maestà nel caso di "Jihadi John", identificato come Mohamed Emwazi, dopo le accuse all'MI5 di aver contribuito alla sua radicalizzazione, arrivate da alcuni attivisti, e di esserselo lasciato sfuggire in quanto nel 2010 era già stato arrestato a Londra. Cameron ha definito gli agenti come "straordinari, determinati e coraggiosi", sottolineando che la priorità è rendere incapace di agire chi minaccia i cittadini britannici. 
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